Pikes Peak, in Colorado, è la competizione automobilistica più alta del mondo con il traguardo fissato a 4.301 metri sul livello del mare, una salita continua, lunga 20 chilometri, che in Usa ha una risonanza paragonabile a quella del Superbowl. Alla partenza, il 30 maggio, ci sarà anche il nove volte campione del mondo rally Sebastian Loeb al volante di una Peugeot 208 T16 fornita di ben 875 cv, quasi un dragster, che accelera da 0 a 100 orari in 18 e può raggiungere i 240 all'ora. Corse come Pikes Peak, che interpretano in modo estremo il lato emozionale dell'auto, quello della passione, sembrano in aperto contrasto con la ricerca di soluzioni sempre più efficienti per la riduzione delle emissioni delle auto di tutti i giorni, ma la competenza e la padronanza delle più moderne tecnologie, anche quelle più spettacolari, appartengono tutte al patrimonio tecnologico di Peugeot, la marca che oggi, più di ogni altra, è in grado di offrire ai propri clienti una gamma di vetture che sfruttano tutte le più avanzate tecnologie dedicate alla riduzione di consumi e di emissioni (CO2, ossidi di azoto e particolato).
E la piccola 208 che in pochi mesi ha conquistato il pubblico italiano anche con la sua carica di simpatia, è il migliore esempio di come ecologia e passione, grinta e parsimonia nei consumi, su una vettura possano convivere serenamente.
Entry level della nuova francese è un tre cilindri, 999 cc, con una potenza massima di 68 cv erogati briosamente, un propulsore silenzioso e privo di vibrazioni che consuma appena 4,3 litri/100 km di benzina (una conferma che questo carburante per le auto di piccola cilindrata resta sempre attuale e conveniente), emettendo soltanto 99 g/km di CO2. Per le versioni più potenti (3 cilindri, 1.399 cc), più cariche di sprint, le emissioni si fermano a 109 grammi/km.
Con la tecnologia microibridae-Hdi (oggi la forma più evoluta dello Start&Stop introdotto per la prima volta su un diesel dalla marca francese), Peugeot 208 è disponibile nelle cilindrate 1.4 (68 cv e appena 87 g/km di CO2) e 1.6 in versione da 92 cv (98 grammi/km) e 115 cv (99 grammi/km).
La conferma che le prestazioni non sono necessariamente penalizzate dalle tecnologie che riducono i consumi arriva dalla nuovissima 208 Gti, ultima erede della progenitrice 205 che, con quella sigla, creò un segmento. Offerta soltanto con carrozzeria a tre porte e con un abito sportivo senza eccessi, la Gti monta un 4 cilindri, 1.6, turbo benzina, che sviluppa 200 cv di potenza massima, più che sufficienti per trasmettere il piacere autentico della guida sportiva. Il consumo nel ciclo combinato, però, è di soli 5,9 litri/100 km con emissioni di 139 grammi/km di anidride carbonica. I motori convenzionali, insomma, consentono ancora di abbattere le emissioni in misura sensibile, ma Peugeot ha in serbo nuove rivoluzionarie tecnologie, come la «Hybrid Fe» (presentata in marzo al Salone di Ginevra proprio su una 208), dove la sigla può essere letta come Fuel Economy, ma anche come Fun&Emotion perché questa auto-laboratorio è in grado di accelerare da 0 a 100 in soli 8 con emissioni record di appena 49 grammi/km di CO2.
La tecnologia, particolarmente raffinata, è stata messa a punto con il partner Total e richiederà ancora qualche anno per la sua industrializzazione. Insomma, oggi, e in futuro, si può essere certi che al volante di una Peugeot 208 si continuerà a risparmiare senza mai annoiarsi.
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