Piccoli editori in mostra al Castello di Belgioioso

Piccoli, penalizzati, preziosi, appassionati. Le dimensioni dell’editoria minore daranno anche, si capisce, degli svantaggi. Capita però che assegnino, rispetto alla posizione di centro delle grandi case editrici, più ricche, potenti, vistose e meglio distribuite, la marginalità - niente affatto provinciale - di un Castello. Come quello di Belgioioso (Pavia), dove sabato e domenica prossimi i piccoli editori saranno in mostra all’insegna delle «Parole nel tempo». Per l’occasione L’Ippocampo veste di stoffa pregiata i suoi «Kimono»: libriccini che stanno nella tasca posteriore dei pantaloni, foderati all’uopo con i disegni e le figure di Picasso, Dürer, Capa, Miró, pagati a caro prezzo e messi addosso a un grande classico anglosassone come Laurie Lee (è già pronto il secondo titolo della sua trilogia spagnola, Un momento di guerra) o al genio superbo di Agustin Gomez-Arcos (da leggere il suo Agnello carnivoro). Galaad pubblica Il mistero di Ken, di Julian Hawthorne (1846-1934), figlio del grande Nathaniel. E la Società Editrice Fiorentina propone La baldoria di Eduardo Blanco-Amor, un capolavoro della narrativa galega novecentesca. Sono i pezzi più eclatanti in mostra nel prossimo fine settimana. Altri si faranno notare per finezza, sobrietà, eleganza. Esibiti con il gesto di chi serve impeccabilmente Un tè al Ritz: lo fa Guido Tommasi Editore. O annunciati con Il rumore dell’erba che cresce: è il romanzo cambogiano di Marco Scarpati, da Infinito edizioni. Infinite altre bellezze e gioielli si scopriranno passeggiando alla corte belgioiosa: preziosa riprova d’amore del lavoro e del libro. Di «Un amore visionario per i libri», anzi, come titola Silvano Belloni la collaterale esposizione figurativa.

Una passione su cui varrà la pena spendere due parole: discutendo «sul destino delle librerie indipendenti soffocate dalle grosse catene librarie», ci anticipa Guido Spaini, direttore del salone, e «sul progressivo ridursi dello spazio dedicato a recensioni e dibattiti sulle pagine dei giornali italiani». Ne parleranno domenica mattina dalle 11 alle 13 gli editori, i giornalisti, i librai e il pubblico invitati a rispondere al quesito: «Libri che fare?».

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