Nell'Italia del «bello e ben fatto», la coltivazione e la trasformazione della materia prima legno svolge un ruolo fondamentale. Se si analizza la filiera del mobile e dell'arredamento made in Italy, risulta evidente come la pioppicoltura italiana, e l'industria di trasformazione e riciclo collegata, rappresenti una delle eccellenze produttive e ambientali del sistema paese. La pioppicoltura contribuisce inoltre al mantenimento della stabilità, fertilità e depurazione dei suoli e delle acque e al conseguimento degli obiettivi sottoscritti dall'Italia con il Protocollo di Kyoto (1997). Il presidente di Assopannelli, Nicoletta Azzi, nel corso di una conferenza stampa al Sicam di Pordenone ha rivolto un appello alle istituzioni: sostenere e incentivare lo sviluppo della pioppicoltura, la più significativa fonte di legname per l'industria: «I nostri prodotti rispettano un ciclo virtuoso ed ecosostenibile - ha spiegato l'imprenditrice mantovana - Abbiamo avviato accordi regionali virtuosi fra Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Veneto e Friuli Venezia Giulia e i principali attori della filiera, con lo scopo di raddoppiare le superfici coltivate a pioppo e potenziare il prelievo boschivo in Italia, per un approvvigionamento di materia italiana a garanzia della massima qualità, tracciabilità e sostenibilità. Le aziende del settore dei pannelli di base legno potrebbero così ridurre le importazioni e attuare un'economia a chilometro zero. Le nostre imprese rappresentano il punto di partenza di questo percorso, che vorremmo validato e supportato sia a livello nazionale sia europeo».
Nell'area attraversata dal Po sono infatti radicate sia le più importanti fonti di approvvigionamento, sia le più grandi aziende produttrici di pannelli a base legno. «Aziende - conclude Azzi - radicate nel territorio, con prodotti di eccellenza in costante crescita, che entrano a pieno titolo nell'economia circolare produci, consuma, recupera, rappresentando un valore green tutto italiano».
La filiera legno-arredamento occupa circa 330mila dipendenti a livello nazionale, pari all'8% dei dipendenti del settore manifatturiero, e interessa più di 80mila imprese, pari a circa il 15% sul totale nazionale, per un
fatturato di 41 miliardi. Il sistema legno-arredamento con la sua forte propensione all'export, rappresenta così il terzo settore italiano per contributo alla bilancia commerciale, con un saldo attivo di circa 8 miliardi.CS
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