Sempre più debito pubblico è nelle mani di famiglie e imprese italiane. Questo è un obiettivo del governo e ieri si è fatto un altro passo avanti, con il record storico macinato dall’ultima emissione del Btp Valore: in tutto sono stati raccolti 18,31 miliardi di euro. «Si tratta - afferma il Tesoro - del risultato più elevato di sempre in termini di valore sottoscritto, ma anche per numero di contratti registrati» pari a 656.369 unità. Anche la dimensione media dell’investimento è stata la maggiore rispetto alle due precedenti edizioni, essendosi attestata a quota 27.906 euro. Se si considerano tutte le tre edizioni del Btp Valore, il Mef ha raccolto quasi 54 miliardi in nove mesi.
Si tratta quindi di un grande successo per il titolo riservato ai piccoli investitori, che per la terza edizione mette sul piatto rendimenti al 3,25% per i primi tre anni, che salirà al 4% negli ultimi tre. Al termine dei sei anni, per chi detiene il bond fino a scadenza, c’è un premio dello 0,7% sul capitale investito. A novembre del 2023, secondo i dati di Bankitalia, la quota di Bot e Btp in mano a famiglie e imprese era arrivata oltre i 320 miliardi al 13,4% del totale del debito (in cospicuo aumento rispetto all’8,9% all’insediamento del governo Meloni, nell’ottobre del 2022). Mentre la quota percentuale in mano alle famiglie è aumentata, nello stesso lasso di tempo è calata la quota di Bankitalia (-1,8 punti percentuali), banche (-2,8), fondi e assicurazioni (-0,5). La porzione in dote ai piccoli risparmiatori è destinata ad arrotondarsi ancora dopo la raccolta dell’ultimo Btp Valore. Facendo una stima, il sistema-Italia (vale a dire Bankitalia, banche, fondi, assicurazioni e famiglie) dovrebbero possedere oltre il 73% del debito pubblico. Mentre una quota intorno al 27% è in mano agli investitori esteri, tra i quali la Banca centrale europea. Una fetta rimasta più o meno stabile negli ultimi anni, ma in calo rispetto al pre-Covid (a dicembre 2019 era al 31,9%).
Accrescere la quota di bond governativi in mano alle famiglie è una buona notizia per la stabilità del debito pubblico. Perché aumenta la quota di interessi sul debito pagata a soggetti che vivono e spendono in Italia, con effetti positivi sull’economia. Inoltre, solitamente i piccoli investitori domestici mantengono il titolo fino alla scadenza senza venderlo. Questo rende i conti pubblici meno soggetti a ondate speculative. Basti pensare al caso del Giappone, che ha un debito al 264% del Pil, ma non è considerato un rischio perché in larghissima parte nei portafogli di famiglie e istituzioni domestiche.
Soddisfazione nel governo: «Oltre 650mila cittadini hanno acquistato Btp Valore: è un grande risultato che conferma la fiducia degli italiani nel nostro Paese», esulta la Lega.
Prima ancora si era espresso il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Tommaso Foti, che ha sottolineato il nuovo successo del Btp Valore, associandolo «alla crescita del Pil 2023 oltre le previsioni dello stesso governo» e alla «diminuzione del debito pubblico italiano che è sceso dal 137,7% rispetto al 140,5% del 2022».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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