La composizione del governo di François Bayrou, puntuale come da programma, è stata svelata alle 18.30 dal Segretario Generale dell'Eliseo. Alexis Kohler ha anunciato la rosa di ministri nominata dal Presidente della Repubblica su proposta del Primo Ministro. Il primo Consiglio dei ministri della nuova era si terrà il prossimo 3 gennaio. Il primo ministro, invece, commenterà la composizione del nuovo governo su BFMTV alle 20:30.
Le conferme
Nominato ministro dei Rapporti con il Parlamento, l'attuale vicepresidente del MoDem Patrick Mignola vede finalmente premiata la sua lunga fedeltà al Primo Ministro, in una posizione strategica in assenza di una maggioranza nell'Assemblea. Fra coloro che sono confermati al governo: Bruno Retailleau, Ministro dell'Interno; Jean-Noël Barrot, Ministro dell'Europa e degli Affari Esteri; François-Noël Buffet, Ministro responsabile dei Territori d'Oltremare; Sébastien Lecornu, Ministro delle Forze Armate; Rachida Dati, ministro della Cultura; Geneviève Darrieussecq , Ministro della sanità e dell'accesso alle cure; Annie Genevard , Ministro dell'Agricoltura e della Sovranità Alimentare; Laurent Saint-Martin, ministro responsabile del bilancio e dei conti pubblici; Agnès Pannier-Runacher, ministro della Transizione ecologica; Catherine Vautrin, ministro del Lavoro.
Nuovi ingressi e nomine eccellenti
Nuovi ingressi invece sono Gérald Darmanin, ministro della Giustizia; Manuel Valls, Ministro dei Territori d'Oltremare; François Rebsamen, ministro della Pianificazione regionale; Eric Lombard, direttore della Caisse des Dépôts nominato ministro dell'Economia: sarà affiancato dalla macronista Amélie de Montchalin, responsabile dei conti pubblici, in un momento in cui la Francia si trova ad affrontare una delle peggiori crisi di bilancio della sua storia recente.
Elisabeth Borne, Ministro dell'Istruzione nazionale, dell'Istruzione superiore, della Ricerca, dell'Innovazione e del Digitale. L'ex primo ministro, che non è una specialista in questioni educative, si è recentemente avvicinata a Bayrou, con il quale condivide un certo numero di opinioni. Diventa il quinto ministro dell'Istruzione dell'anno, dopo Gabriel Attal, Amélie Oudéa-Castéra, Nicole Belloubet e Anne Genetet, e il sesto dal 2022 e dall'inizio del secondo mandato quinquennale di Emmanuel Macron. Borne vede il suo portafoglio ampliato per includere l'istruzione superiore e la ricerca, per la prima volta dal 2017. Il Ministro di Stato diventa il numero 2 nel governo.
Le reazioni dei socialisti e di Rn
Il premier francese ha annunciato in una lettera ai ministri del governo uscente di aver "cercato di trovare nuovi equilibri", e di aver voluto un governo "più compatto" del precedente. "Questo governo non potrà riprodurre quello precedente. Ho cercato di trovare un nuovo equilibrio", ha scritto, chiarendo che molti di loro non avrebbero potuto far parte della nuova squadra. "Non è un governo, è una provocazione. L'estrema destra al potere sotto la sorveglianza dell'estrema destra", così il segretario socialista, Olivier Faure, ha commentato la composizione del nuovo governo. Il presidente di Rn, Jordan Bardella, ha accusato Bayrou di aver “riunito la coalizione del fallimento”.
Il ritorno di Valls, l'esclusione di Bertrand
Nel nuovo governo vi sono diversi ritorni, come gli ex premier Manuel Valls, che torna con il ruolo di ministro per l'Oltremare. La nomina di Valls all'Oltremare giunge in un momento in cui uno dei territori francesi d'Oltremare, Mayotte, è stato colpito dalla tragedia causata dal passaggio del ciclone Chido. E proprio oggi la Francia ha celebrato un giorno di lutto nazionale per le vittime. Valls ha guidato il governo fra il 2014 e il 2016, sotto la presidenza di François Hollande, mentre precedentemente era stato ministro dell'Interno. Borne è stata prima ministra dal 2022 a gennaio 2024, sotto la presidenza dell'attuale inquilino dell'Eliseo Emmanuel Macron.
Assente eccellente Xavier Bertrand, il cui nome circolava per il ministero della Giustizia ha annunciato che si rifiuta di partecipare a un governo "formato con l'avallo di Marine Le Pen". "Il primo ministro mi ha informato questa mattina, contrariamente a quanto mi aveva proposto ieri, di non essere più in grado di affidarmi la responsabilità del ministero della Giustizia a causa dell'opposizione del Rassemblement National", ha dichiarato Xavier Bertrand.
"Nonostante le sue nuove proposte, mi rifiuto di partecipare a un governo francese formato con l'avallo di Marine Le Pen. Accettare a queste condizioni sarebbe stato un rinnegamento dei miei valori, del mio impegno e delle mie battaglie", ha aggiunto.
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