Emergono nuovi dettagli sul ritrovamento di documenti riservati nell'ex ufficio di Joe Biden presso il Penn Biden Center, un think tank di Washington, quando era professore onorario della University of Pennsylvania, tra il 2017 e il 2019. Tra i documenti classificati scoperti lo scorso novembre ci sarebbero memo dell'intelligence e materiale dei briefing su dossier come l'Ucraina, l'Iran e il Regno Unito, secondo quanto riferito dalla Cnn.
Il procuratore generale Merrick Garland avrebbe ricevuto un rapporto preliminare, e ora deve prendere la decisione su come procedere, inclusa la possibile apertura di un'indagine penale in piena regola. I documenti sono datati tra il 2013 e il 2016, secondo una fonte citata dall'emittente. Sono stati trovati in tre o quattro scatole contenenti anche documenti non classificati che rientrano nel Presidential Records Act. La stragrande maggioranza dei documenti trovati nell'ufficio dagli avvocati dell'inquilino della Casa Bianca contiene informazioni personali sulla famiglia del presidente, incluso materiale sull'organizzazione del funerale di Beau Biden e lettere di condoglianze.
Conclusa l'indagine preliminare
L'emittente americana riferisce che il procuratore degli Stati Uniti, John Lausch Jr. ha già completato la parte iniziale della sua inchiesta e ha fornito i suoi risultati preliminari a Garland. Ciò significa che il procuratore generale ora deve decidere come procedere. Garland è stato anche personalmente coinvolto in alcuni dei processi decisionali chiave relativi all'indagine sui documenti di Trump e alla decisione di inviare l'Fbi a perquisire la residenza dell'ex presidente a Mar-a-Lago, Florida. Garland ha scelto di far condurre a Lausch le indagini sui documenti di Biden perché è uno dei due procuratori statunitensi nominati da Trump rimanenti, al fine di evitare così un possibile e apparente conflitto d'interessi. La notizia imbarazza la Casa Bianca e il presidente Usa, soprattutto dopo gli attacchi di Biden all'indirizzo dell'ex presidente Trump. Lunedì Garland si è trovato seduto accanto a Biden a un vertice diplomatico in Messico mentre i giornalisti ponevano domande sull'indagine. Entrambi hanno deciso di non rispondere e trincerarsi dietro un eloquente silenzio.
L'imbarazzo di Biden
In attesa delel decisioni del procuratore generale, sul piano politico la vicenda non può che creare profondo imbarazzo per la Casa Bianca. Biden, infatti, aveva duramente criticato l' ex presidente Trump dopo che il Federal Bureau of Investigation ad agosto aveva sequestrato documenti riservati dalla sua proprietà di Mar-a-Lago, in Florida.
"Come è potuto succedere? Come è possibile che qualcuno sia così irresponsabile? E ho pensato quali dati fossero lì dentro che avrebbero potuto compromettere fonti e metodi?" aveva detto il presidente a "60 Minutes" l'anno scorso. "È irresponsabile". "Quando l'FBI farà irruzione nelle molte case di Joe Biden, forse anche alla Casa Bianca?" ha chiesto nel frattempo l'ex presidente Trump su Truth Social.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.