I dem rinnegano i pro-pal: la questione Gaza non salirà sul palco di Chicago

Sebbene i dem abbiano optato per una decisa scelta di campo in ambito umanitario e politico, il partito ha negato spazio al portavoce del movimento pro-Gaza che ora promette battaglia. Portandosi dietro i radicali del partito

I dem rinnegano i pro-pal: la questione Gaza non salirà sul palco di Chicago
00:00 00:00

Nessuno spazio per il movimento pro-Gaza alla Convention democratica in corso a Chicago. Nonostante il flirt dei dem con l'attivismo pro-Palestina, e vista la recente presa di posizione di Joe Biden e Kamala Harris (che non hanno presenziato al discorso al Congresso di Benjamin Netanyahu), nessun leader del movimento filopalestinese salirà sul palco per parlare dell'impatto dell'operazione militare israeliana a Gaza.

A deciderlo, gli organizzatori della convention democratica, respingendo la richiesta avanzata dalle decine dei delegati "uncommitted", i delegati eletti durante le primarie con il voto di protesta anti-Biden a causa della guerra a Gaza. "Ci hanno chiamato, la risposta è no" ha detto Abbas Alawieh, delegato del Michigan, portavoce del gruppo, che aveva fatto sapere al team di Kamala Harris che avrebbero dato il loro sostegno alla vice presidente se un palestinese americano fosse intervenuto alla convention. "Questo è inaccettabile, non finisce qui", ha aggiunto Alawieh.

Dall'organizzazione della kermesse politica non sono state fornite ragioni ufficiali del rifiuto, ma molti leader dem temevano che un intervento del genere avrebbe incrinato l'unità raggiunta dal partito intorno ad Harris. Troppo rischioso, nonostante il deciso spostamento a sinistra dei democratici. Ma non mancano voci di dissenso, come quella di Alexandria Ocasio-Cortez che in un post chiede di cambiare la decisione. "Come dobbiamo onorare l'umanità degli ostaggi, così dobbiamo onorare quella dei 40mila palestinesi uccisi sotto i bombardamenti israeliani - scrive l'esponente della sinistra dem - negare questa storia significa partecipare alla disumanizzazione dei palestinesi. La convention deve cambiare il corso ed affermare la nostra condivisa umanità".

C'è da scommettere che l'ala radicale non mollerà, anche alla luce del fatto che dal palco di Chicago Rachel Goldberg, la madre di uno degli ostaggi israelo-americani catturati da Hamas durante l'attacco del 7 ottobre, ha raccontato l'angoscia di questi mesi parlando, con a fianco il marito Jon Polin. Hersh Goldberg-Polin stava partecipando, il 7 ottobre, al Festival musicale Super Nova per festeggiare il suo 23esimo compleanno. I due genitori hanno ricordato che in questi mesi sono stati ricevuti diverse volte da Joe Biden e Kamala Harris alla Casa Bianca: "Entrambi stanno lavorando senza sosta ad un accordo per gli ostaggi e il cessate il fuoco - ha detto - che porterebbe a casa i nostri preziosi figli, madri, padri, sposi, nonni e nipoti. E fermerebbe la disperazione a Gaza". "C'è un surplus di agonia da tutte le parti nel tragico conflitto in Medio Oriente e una competizione del dolore, non ci sono vincitori", ha poi concluso affermando che "è arrivato il momento" di un accordo per il cessate il fuoco "che è l'unica cosa che possa allentare la tensione e portare calma all'intera regione".

La scelta di "immagine" dei dem appare evidente: nell'ufficialità conviene virare verso Israele, nella conduzione quotidiana della campagna la questione di Gaza può tornare ad essere presente, e più gestibile.

Un enorme velo di ipocrisia-oltre che un pasticcio di comunicazione enorme-che fa emergere anche una certa gestione tumultuosa della linea da tenere fino a novembre. Con il rischio di pregiudicare il voto di importanti bacini dem sia nel modo filo-israeliano che dell'attivismo americano-palestinese.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica