La rivelazione dei belgi: I "Verdi" hanno stufato

Il Belgio ci interessa il giusto, ma una riflessione generale sui movimenti verdi è quanto mai opportuna, dopo il disastro che hanno provocato all'economia europea negli ultimi anni

La rivelazione dei belgi: I "Verdi" hanno stufato
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Perché i verdi hanno stufato? Cos'è che non piace nella loro proposta politica?

La domanda viene stimolata dalla neonata coalizione Arizona che si appresta a governare il Belgio dopo mesi di trattative estenuanti. Forze anche antitetiche, dai centristi e liberali ai cristiano-democratici fino ai socialdemocratici, espressioni sia della popolazione francofona che di quella fiamminga, hanno alla fine acconsentito a essere guidati dal leader della Nuova Alleanza Fiamminga. Ognuno di questi partiti dovrà governare con almeno un altro che sta su posizioni opposte, eppure l'unico boccone che nessuno di essi ha voluto mandar giù è quello colorato di verde, ossia i due partiti ecologisti e ambientalisti Groen e Ecolo.

Il Belgio ci interessa il giusto, ma una riflessione generale sui movimenti verdi è quanto mai opportuna, dopo il disastro che hanno provocato all'economia europea negli ultimi anni. Essere sensibili all'ambiente è cosa buona e giusta, che tanto bene ha fatto ai nostri territori e di riflesso alla nostra vita quotidiana negli

ultimi cinquant'anni.

La grande e veloce ricostruzione post-bellica non andava per il sottile, diciamolo. Tutto o quasi era permesso, pur di aumentare la produzione della ricchezza e affrancare dai bisogni primari anche le fasce più povere delle società europee. In quegli anni i «pasionari» avevano il pugno alzato e la bandiera rossa e lottavano per garantire quanto più possibile ai lavoratori.

Una volta raggiunto l'obiettivo, furono gli stessi lavoratori, ormai intenti a consumare, a dirgli che si trovassero un altro fronte di lotta. Quale meglio dell'ambiente?

Dal posto di lavoro alle vie cittadine, dai fiumi che irrigano i campi al mare prima dei depuratori, meglio non ricordare quanto inquinati e malsani fossero. Se oggi godiamo di una qualità ambientale mai vista prima lo dobbiamo ai verdi e all'attenzione trasversale che sono riusciti a polarizzare: alla fine, l'ambiente non è né di destra né di sinistra. Proprio questo è il problema.

Senza nessuno non dico a contrastarli ma almeno a contenerli, sono andati

fuori controllo. Durante una siccità, il punto non era più la carenza di acqua corrente e per i campi ma la morìa di pesciolini. Le spiagge non dovevano essere solo pulite ma anche deserte. Il luogo ideale non era più quello dove gli umani stanno bene ma quello dove gli umani non ci sono.

Non era più l'ecologia per noi ma l'ecologia contro di noi. Possiamo ancora esistere, sì, ma accontentandoci di ciò che riusciamo a fare e avere una volta ripristinate tutte le naturalità risalenti a qualche milione di anni fa, prima di noi. Si dicono progressisti, ma questa è regressione bella e buona, giustamente detta decrescita. Che ci avrebbe reso felici.

Invece i cittadini europei dopo averla assaggiata stanno dicendo che no, sa un po' di muffa. Ma soprattutto: missione compiuta. Siamo sulla Terra il posto abitato più salubre e pesiamo pochissimo. Se un tema ambientale c'è, cercatelo altrove perché qui non c'è e non siamo noi.

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