Vertice Meloni-Trump a Mar-a-Lago, proiettato un documentario sulla giustizia "faziosa"

Meloni e Trump hanno visionato insieme il documentario "The Eastman Dilemma: Lawfare or Justice". Con loro anche Rubio e Bessent

Meloni e Trump alla cena di Mar-a-Lago
Meloni e Trump alla cena di Mar-a-Lago
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Giorgia Meloni è volata nella notte a Mar-a-Lago dal presidente eletto Donald Trump e nonostante il loro sia stato un incontro di appena poche ore, al termine delle quali il presidente del Consiglio italiano ha fatto rientro a Roma, il vertice è stato particolarmente intenso. Il tycoon ha mostrato al premier il docufilm "The Eastman Dilemma: Lawfare or Justice", che denuncia "un sistema giudiziario sempre più politicamente motivato", come si legge sulla pagina web del doc. Durante la proiezione, con loro erano presenti anche alcuni membri della futura amministrazione, tra cui il segretario di Stato nominato Marc Rubio e quello al Tesoro Scott Bessent.

La notizia del viaggio in Florida del premier è stata data solo ieri e arriva a 12 giorni dall'insediamento di Trump alla Casa Bianca, che sancirà il definitivo ritorno del tycoon alla guida degli Stati Uniti. La visione del documentario proposta dal presidente eletto al presidente del Consiglio americano non è casuale ma è probabilmente un messaggio diretto all'esterno del vertice. Il tema centrale trattato nel documentario è la giustizia a due velocità dove, si legge in una delle schede relative al prodotto, "le figure conservatrici affrontano severe sanzioni per azioni che ricevono clemenza se commesse da non conservatori".

Il documentario è realizzato dal punto di vista dei legali rappresentanti dei soggetti conservatori, che "vengono ingiustamente presi di mira e 'cancellati' da un sistema legale che diventa sempre più politicamente parziale". È una denuncia nella quale non si può, per esempio, vedere un riferimento alle vicende giudiziarie di Donald Trump, che in più occasioni si è definito perseguitato dalla giustizia. E si potrebbe vedere anche un riferimento a quanto accaduto a Matteo Salvini, assolto dal tribunale di Palermo perché "il fatto non sussiste" ma oggetto di un caso giudiziario durato anni con l'accusa di sequestro di persona e rifiuto di atti d'ufficio.

Quanto denunciato nel documentario, si legge ancora nella scheda, "non solo minaccia l'integrità della professione legale, ma anche la fiducia del pubblico nell'imparzialità dei tribunali, creando un effetto paralizzante sull'attività di difesa legale e sulla libertà di

parola". Il film, si legge nella conclusione, "mira a esporre e contestare queste disparità, sostenendo la parità di trattamento di fronte alla legge indipendentemente dall'affiliazione politica".

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