Minaccia nucleare russa e guerra totale in Medio Oriente: i dossier del G7 a Napoli

Nel documento finale del G7 Difesa di Napoli condannate la "retorica nucleare" russa e le minacce a Unifil in Medio Oriente. Chiesto un "immediato cessate il fuoco" a Gaza

Minaccia nucleare russa e guerra totale in Medio Oriente: i dossier del G7 a Napoli

"Incrollabile sostegno all'Ucraina, che per quasi tre anni si è difesa dalla brutale e su vasta scala guerra di aggressione illegale della Russia". Nel documento finale del G7 della Difesa riunito a Napoli, i rappresentanti delle superpotenze hanno confermato il loro fermo appoggio alla nazione guidata da Volodymyr Zelensky e condannato la strategia della Russia, che - si legge nella sintesi conclusiva del summit - "ha messo in atto un atteggiamento di confronto e destabilizzazione su scala globale, ricorrendo anche alla guerra ibrida e all'uso irresponsabile della retorica nucleare".

La situazione in Medio Oriente

A quasi tre anni dall'avvio del conflitto del cuore dell'Europa, la posizione dei componenti del G7 non cambia. E conferma la volontà di proseguire nel sostegno a Kiev. I ministri della Difesa riuniti a Napoli hanno però rimarcato una comune visione anche sulle altre principali questioni internazionali, a cominciare ovviamente dalla delicatissima situazione in Medio Oriente. Nel documento finale si condanna infatti a chiare lettere "il brutale attacco terroristico su Israele del 7 ottobre 2023, che ha innescato una spirale di violenza che minaccia l'intera regione" mediorientale. "Siamo uniti nel sostenere la necessità di un immediato cessate il fuoco a Gaza, il rilascio di tutti gli ostaggi, un aumento significativo e sostenuto del flusso dell'assistenza umanitaria in tutta Gaza e un percorso sostenibile per una soluzione a due Stati", hanno scritto i ministri della Difesa ritrovatisi in Italia.

"Preoccupazione per le minacce a Unifil"

Dalla nota congiunta emerge inoltre particolare apprensione per i più recenti sviluppi delle tensioni nell'area. "Siamo preoccupati dagli ultimi eventi in Libano e dal rischio di un'ulteriore escalation. Esprimiamo preoccupazione per tutte le minacce alla sicurezza di Unifil. La sicurezza dei peacekeeper è un dovere di tutte le parti nel conflitto. Ribadiamo inoltre l'importanza del supporto di Unifil e delle forze armate libanesi nel loro ruolo per assicurare la stabilità e la sicurezza del Libano", recita il documento. Viene inoltre disapprovato "l'attacco militare diretto dell'Iran contro Israele il 13 aprile e il primo ottobre" e si invita "l'Iran ad astenersi dal fornire sostegno a Hamas, Hezbollah, Houthi e altri attori non statali e a intraprendere ulteriori azioni che potrebbero destabilizzare la regione e innescare una crisi processo di escalation incontrollato".

Sempre nel capitolo dedicato alla situazione in Medio Oriente, i ministri della Difesa dei Paesi del G7, l'Alto rappresentante dell'Unione europea per gli affari esteri e il segretario generale della Nato hanno scritto: "Invitiamo tutte le parti a scongiurare una guerra totale, una situazione che destabilizzerebbe irreversibilmente l'intera regione e proietterebbe ulteriore tensione e instabilità in tutto il mondo".

La de-escalation e il diritto internazionale

Sembre in riferimento alla polveriera mediorientale e agli attacchi dei missili balistici dell'Iran contro Israele, i partecipanti al G7 Difesa di Napoli hanno sottolineato "l'importanza che tutte le parti agiscano in conformità con il diritto internazionale, incluso il diritto internazionale umanitario". Il linguaggio è chiaramente quello della diplomazia, ma le parole lasciano comunque trasparire l'urgenza di quella de-escalation che lo stesso governo Meloni, con il ministro italiano della Difesa Guido Crosetto, avevano auspicato con insistenza in tempi recentissimi.

Iran e Russia

Tra situazioni internazionali in grado di destare la "profonda preoccupazione" dei ministri della Difesa dei Paesi del G7 c'è anche "l'intensificazione della cooperazione militare tra Iran e Russia, inclusa la fornitura di missili balistici, Uav, equipaggiamenti militari e tecnologie sensibili, volte ad aggirare il regime di sanzioni". "Siamo convinti - continua la dichiarazione congiunta - che il G7, insieme con gli altri partner internazionale, può giocare un ruolo chiare nel processo di raggiungimento di una comprensiva, giusta e duratura pace in linea con la legge internazionale, con il rispetto per la sovranità, l'indipendenza e l'integrità territoriale dell'Ucraina. Ciò non può essere fatto senza un lavoro continuo per raggiungere il supporto più ampio possibile per l'Ucraina, promuovendo un rinnovato senso di fiducia, basato sull'inclusione di Paesi che la pensano allo stesso modo".

La stabilità mondiale a rischio

Nel documento di dieci pagine, i grandi della Terra hanno affrontano anche il tema dell'industria della Difesa, che sia sempre più "resiliente e affidabile", ma anche quello delle fake news impegnandosi a "contenere e contrastare la manipolazione dell'informazione e la diffusione di informazioni errate e disinformazione". Espressa anche "preoccupazione" per le strategie predatorie in alcune aree dell'Africa, riaffermando "l'impegno per il rafforzamento della stabilità e la sicurezza dei Paesi africani".

Il cambiamento climatico, infine, viene definito come una "sfida decisiva con un impatto profondo sulla nostra sicurezza che può aggravare le sfide demografiche, economiche e politiche alla pace e alla stabilità mondiale, specialmente nei Paesi più vulnerabili".

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