"Faccia chiarezza sul Qatargate". Ma Elly Schlein da Bruxelles tace

Nessun accenno al Qatargate da Bruxelles ma Elly Schlein appoggia le derive green di Timmermans, dalla casa alle auto elettriche

"Faccia chiarezza sul Qatargate". Ma Elly Schlein da Bruxelles tace

Elly Schlein è volata a Bruxelles, dove ha incontrato i maggiori dignitari del Partito democratico e dei socialisti europei, oltre al gruppo parlamentare. Una missione all'estero per il nuovo segretario del Pd, che arriva prima dell'incontro con i senatori e i deputati del Parlamento italiano, dove è ancora in corso la bagarre tra i dem per scegliere i capigruppo del nuovo corso. Una scelta inusuale da parte di Schlein, che invertito il tradizionale ordine degli incontri senza fornire un'apparente logico motivo.

In Europa, il segretario del Pd ha incontrato Paolo Gentiloni e Frans Timmermans, il vicepresidente della Commissione europea che sta portando avanti la battaglia per l'introduzione delle case green e che si è in più occasioni scagliato contro l'Italia per la sua contrarietà all'applicazione di un disposto che danneggerebbe il tessuto economico e sociale del nostro Paese. Perché Schlein ha incontrato loro prima degli esponenti dem del parlamento nazionale? È probabile che il segretario del Pd abbia voluto avere un colloquio coi due maggiorenti per prendere la linea da dettare agli onorevoli di Montecitorio e di Palazzo Madama, che se è quella del vicepresidente del consiglio europeo fa emergere in maniera netta e decisa il vero orientamento radicale e ideologico che Schlein vuol dare al suo Pd, portandolo completamente a sinistra, scostandolo dalla precedente linea moderata e avvicinandolo alle posizioni del M5s.

Al termine dell'incontro, Schlein si è fermata in punto stampa per oltre mezz'ora, dimostrando di aver imparato molto bene la lezione appena impartita dai due esponenti del parlamento europeo. Ha puntato il dito contro la scelta di Italia e Germania di fermare la direttiva che imponeva la fine delle immatricolazioni delle auto con motori endotermici nel 2035 in nome delle auto elettriche. Un provvedimento che avrebbe raso al suolo l'automotive europeo in favore di quello cinese, che per fortuna è stato bocciato. E non c'è da stupirsi che Paolo Gentiloni abbia definito "bellissimo" l'esordio di Elly Schlein nel gruppo del Pse. Tuttavia, il Qatargate è un tema che né Gentiloni e nemmeno Elly Schlein hanno affrontato.

"Speriamo che il suo primo atto sia quello di far piena luce sugli europarlamentari del Partito democratico coinvolti nel Qatargate", aveva dichiarato l'onorevole europeo Sergio Berlato prima del punto stampa del segretario. Speranze riposte vanamente, però, visto quanto accaduto. "Solo con la piena trasparenza si potrà pulire l'immagine dell'Eurocamera, purtroppo insudiciata dal malcostume di pochi. La Istituzioni europee non si meritano di essere lordate da rappresentanti che mescolano l'interesse privato con quello dei cittadini. Cosa intende fare Schlein per il Qatargate? Spero che porti chiarimenti e risposte, e sia in grado di fare pulizia nel suo partito a Bruxelles. Nel superiore interesse del nostro Paese", aveva concluso il parlamentare di Fratelli d'Italia, sottolineando la gravità del silenzio del nuovo segretario da Bruxelles.

Il Qatargate è completamente scomparso dall'agenda europea del segretario del Partito democratico, nonostante siano coinvolti esponenti del suo partito e nonostante il caso non sia stato ancora chiuso, anzi.

Benché sia caduto il silenzio, infatti, la procura belga sta continuando a lavorare sul caso e il Pse è il partito maggiormente coinvolto in questa vicenda. Possibile che il segretario non abbia speso nemmeno una parola e che la stampa presente a Bruxelles non glielo abbia fatto notare?

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