Giuseppe Conte come Francesco Schettino. Il direttore del Tempo, Franco Bechis, paragona il presidente del Consiglio al capitano della Costa Concordia che ha pensato prima a salvare sé stesso dal naufragio e, solo dopo, il resto dei passaggeri.
Così, secondo quanto rivelato dal quotidiano romano pochi giorni fa, si è comportato il premier che, nel pieno dell'emergenza coronavirus, ha predisposto anzitutto l'approvvigionamento del materiale sanitario per sé e per i suoi collaboratori. Mascherine, gel, guanti, camici, bombole di ossigeno sono stati ordinati da Palazzo Chigi il 26 febbraio, mentre le gare che la Consip ha indetto le gare per gli altri italiani solo a partire dal 9 marzo. A coloro che ritengono che anche il premier Conte abbia tutto il dovere e il diritto di proteggersi dal Covid-19, Bechis fa notare: "Certo che doveva essere protetto il comandante in capo, ma il ruolo esigerebbe che prima si pensi a tutti gli altri e poi a se stesso. O che almeno lo si faccia nello stesso momento". Il direttore del Tempo contesta anche la teoria secondo cui, in questa fase, sarebbe opportuno evitare le polemiche: "C'è anche chi consiglia di non disturbare il manovratore in un momento così delicato, e su questo invece -scrive Bechis - non posso essere d'accordo. L'emergenza è di tutti, ma non possiamo tapparci occhi e orecchie sulla gestione della crisi e sugli eventuali errori compiuti"- A maggior ragione se, come nella vicenda delle mascherine, questi errori "riguardano l'uomo solo al comando che si è preso di fatto e nel silenzio di tutti i pieni poteri che agognava Matteo Salvini nelle sue scorribande estive in spiaggia". È, infatti, sbagliato ritenere che l'acquisto delle mascherine sia a carico delle Regioni in quanto questo compito, ormai già da vari anni, spetta alla Consip, la centrale acquisti del governo creata al fine di evitare costi differenziati da Regione a Regione. E la Consip è controllata interamente dal ministero dell'Economia e, quindi, dal governo centrale. Secondo Bechis l'esecutivo Conre dovrebbe spiegare cosa ha fatto, oltre a bloccare i voli da e per la Cina e imporre la misurazione della temperatura ai passeggeri, dopo il 31 gennaio, quando ha dichiarato lo stato d'emergenza per sei mesi.
Per avere una risposta a questi e a tanti altri quesiti, il capogruppo alla Camera di Fratelli d'Italia, Francesco Lollobrigida ha annunciato la presentazionedi un'interrogazione parlamentare affinché il premier dia risposte su questa vicenda sulla quale i meloniani esigono "il massimo di chiarezza e trasparenza". "Conte ha pensato solo a se stesso", ha detto Lollobrigida nel corso di un video registrato davanti a Montecitorio. "Nelle farmacie non c' erano mascherine - attacca ancora - da nessuna parte non si capiva bene come affrontare questa emergenza, negli ospedali medici e operatori sanitari non avevano mascherine e altri tipi di protezione...". Sulla stessa lunghezza d'onda il senatore della Lega, Roberto Calderol che, sempre al Tempo, dice: "Parafrasando una celebre frase del Marchese del Grillo verrebbe da dire 'Io sono io, il premier, e mi prendo le mascherine, il gel e le bombole di ossigeno, e voi altri non siete un...' ".
E si domanda: "Perché il 26 febbraio negli ospedali lombardi già mancavano mascherine e gel e migliaia di medici e infermieri venivano mandati allo sbaraglio in prima linea facendo così impennare i contagi?".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.