Allarme Germania per 40mila casi: "Pochi vaccinati, va imitata l'Italia"

Il Paese rischia di essere travolto dalla quarta ondata. Berlino annuncia la svolta "austriaca" delle 2G: ristoranti, musei, teatri e cinema consentiti solo a immunizzati o già guariti

Allarme Germania per 40mila casi: "Pochi vaccinati, va imitata l'Italia"

Quella che recentemente il ministro della Salute tedesco Jens Spahn ha definito la «pandemia dei non vaccinati», in Germania sta raggiungendo picchi di contagi mai visti. Per il terzo giorno consecutivo si è registrato un record assoluto di nuovi casi, che hanno sfiorato quota 40mila. Per la precisione il Robert Koch Institut, il centro epidemiologico nazionale, parla di 39.676 positivi, in crescita di oltre 2mila rispetto al precedente picco di 37.120. In salita anche i decessi, che sono stati 236.

Il portavoce del ministero della Sanità ha fatto sapere che se l'attuale dinamica non sarà spezzata il Paese «rischia di assistere entro due settimane ad un raddoppiamento dei nuovi contagi». «Si sta innalzando una quarta ondata, in maniera spaventosamente rapida», ha detto. Christian Drosten, il più ascoltato virologo tedesco, ha invitato il governo a prendere contromisure urgenti altrimenti si potranno contare fino a «100mila ulteriori vittime». L'avanzata del virus preoccupa molto la cancelliera Angela Merkel e il Senato per frenare la crescita dei contagi ha introdotto restrizioni per chi non è vaccinato. Da lunedì prossimo a Berlino chi non è immunizzato (o guarito dal virus) non potrà andare al ristorante, al cinema o a vedere una mostra. Anche per frequentare i centri sportivi e gli impianti termali non sarà sufficiente mostrare il risultato di un tampone: servirà la doppia dose. In Germania solo il 69,2% degli abitanti è immunizzato e adesso Berlino vuole seguire l'esempio italiano e colmare il deficit vaccinale. È nei Land con i tassi di copertura più bassi che si concentra la maggior parte dei contagi. Come in Turingia, dove il governatore Bodo Ramelow ha fatto sapere che la situazione dei reparti di terapia intensiva è tale che presto non si potrà garantire che i No vax vengano curati. Sono molti gli ospedali in affanno, talmente pieni di pazienti Covid da non poterne ammettere di nuovi. «In questo momento abbiamo una vera situazione di emergenza», ha detto Christian Drosten, capo della virologia del Charite di Berlino, a proposito delle unità di terapia intensiva ospedaliere in tutta la Germania. «Dobbiamo fare qualcosa adesso», ha aggiunto. La Baviera ha già dichiarato lo stato di emergenza e, insieme a Sassonia e Turingia, ha anche annunciato la cancellazione di molti mercatini di Natale.

In Austria, il Paese che per primo ha introdotto le limitazioni ai non vaccinati, l'epidemia continua a correre a ritmi preoccupanti. Nelle ultime 24 ore sono stati registrati 11.400 nuovi contagi, un record da inizio emergenza. L'Alta Austria e Salisburgo stanno valutando di entrare in lockdown.

La situazione sta peggiorando in tutta Europa. L'Oms ha rilevato un aumento dei casi del 10% nel Vecchio Continente, rendendolo l'unica zona nella quale al momento contagi e decessi da Covid-19 sono costantemente in salita. Più di un Paese sta valutando strette per chi non si immunizza, non solo Austria e Germania. In Lettonia il lockdown iniziato per tutti il 21 ottobre a fronte di un'incidenza di contagi tra le più alte del mondo a causa di un tasso di vaccinazione fermo intorno al 50%, dal 15 novembre continuerà solo per i non i vaccinati. Corre ai ripari pure la Danimarca. Dopo aver sospeso tutte le misure a settembre nella convinzione di essersi messa l'epidemia alle spalle, si sta affrettando a ripristinare il pass, adottato come primo Paese in Europa ad aprile. L'Olanda, alle prese con uno dei tassi di infezione in più rapida crescita in Europa, ha reintrodotto alcune restrizioni: torna il distanziamento, l'obbligo di mascherina nelle stazioni ferroviarie, nei musei e per chi lavora a contatto con le persone. Si riaffaccia anche lo smartworking. Emergenza anche in Slovacchia: nuovo picco di contagi (7.055) e ospedali pieni costretti a spostare i pazienti. Nel Paese circa l'80% dei ricoverati non è completamente vaccinato.

Anche la Repubblica Ceca è alle prese con un'impennata dei contagi, arrivati a livelli vicini ai numeri record visti nelle precedenti ondate: martedì i nuovi casi quotidiani hanno raggiunto quota 14.539, oltre 4.500 in più rispetto a una settimana fa e il dato più alto dal 12 marzo.

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