Altro che copia e incolla Così i grandi brand rendono moderna la storia

Ferragamo recupera icone dagli archivi, Missoni gli Anni '90. Trussardi e l'elegantly pop di famiglia

Lucia Serlenga

Scomporre, ricomporre, ricordare e cancellare, bearsi dell'incredibile modernità degli archivi ma non cedere al copia e incolla: l'arte di rendere fertile l'eredità stilistica non è da tutti. «Per me si tratta di sovrapporre le ispirazioni e soprattutto sperimentare» spiega Fulvio Rigoni nel backstage della sfilata Salvatore Ferragamo. Il nuovo design director donna della maison fiorentina è alla sua prima prova ma presenta un curriculum eccezionale: esperienza da Basile dove ha imparato come costruire un impeccabile capospalla, sei anni da Prada, successivamente da Gucci all'epoca di Tom Ford, indi da Jil Sander nell'era di Raf Simons e con quest'ultimo a Parigi per le collezioni di Dior. In poche parole, un grande runner della creatività visto che ne ha fatta di strada in soli 46 anni di vita.

Rigoni ha sentito il dovere di ricollegare Ferragamo alla sua storia: è partito del recupero di due iconiche scarpe disegnate da Salvatore alla fine degli anni Trenta (la Maharani e la Raimbow) per farne la base di modernissime calzature in techno grosgrain con calze di elastico intrecciato incorporate. Ha anche preso le stampe - bouganville e anemone - che negli anni Settanta/Ottanta avevano ottenuto un glorioso successo per farle riapparire, rielaborate e impresse in capo, su deliziosi abitini di cotone effetto 3D. In passerella hanno sfilato anche gonne a corolla, camicie in techno-sangallo, maglie incrociate sulla schiena e sostenute da fasce suspender e altri capi ricchi di dettagli sportswear. Una virata verso contenuti marcatamente fashion e un risultato convincente e promettente.

Per Angela Missoni è stato importante guardare alla collezioni del 96/97 per ricollegare la propria creatività al dna di famiglia e far rifiorire i concetti di purezza e di essenzialità in un'eleganza informale fatta soprattutto di tank dress che aderiscono al corpo. Quindi pezzi semplificati, tante fasce bandeaux di maglia a costine sovrapposte ma anche piccoli cardigan annodati in vita per sottolineare la silhouette. E nella celebre maglia fiammata ha anche realizzato abiti microdress, bikini, babucce e ciabattine. Sicurezze della tradizione e controsensi della modernità: Gaia Trussardi cerca un linguaggio senza dimenticare l'estetica della maison di famiglia partita dalla sublime lavorazione della pelle. E nella ricerca di una nuova armonia, svolge un tema elegantly pop che vede, tra le proposte più desiderabili, i giubbotti oversize di pelle lucida dai colori accesi o in suede in nuances tenui e polverose da indossare sopra gonne a tubo o con i pantaloni di jeans a vita altissima. Da Eleventy che il suo heritage se lo sta costruendo stagione dopo stagione, diventa sempre più chiara la mission da non tradire: vestire una donna reale, con soluzioni, materiali e colori che semplificano la vita.

Spolverini minimalisti in cashmere e seta ma anche piccoli caban, pantaloni stile jogging o cavallerizza, abiti e giacche in camoscio superlight tagliato al vivo, maglie raffinatissime sono il lungo dettato di soluzioni per una sofisticata quotidianità.

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