Altro femminicidio: sgozzata dal marito

Delitto della disperazione: l'uomo e la donna malati. Mercoledì il caso di Sassuolo

Altro femminicidio: sgozzata dal marito

Mentre l'intero Paese stenta ancora a riprendersi dallo choc per la strage di due giorni fa a Sassuolo (una famiglia sterminata dall'ex marito, poi suicida), ieri - sempre nel Modenese - un altro delitto familiare: un omicidio e tentato suicidio nel borgo appenninico di Montese. Qui, nella frazione di Salto, un pensionato di 71 anni, Grazio Lancellotti, ha ucciso la moglie, di 67 anni, Anna Bernardi, e poi ha tentato di togliersi la vita. La coppia aveva gravi problemi di salute: lui malato di Alzheimer, lei immobilizzata da anni su una sedia a rotelle. Un mix di disperazione che ha scatenato la follia dell'uomo.

È il terzo delitto in tre giorni in provincia, appunto, dopo la strage familiare dell'altro ieri a Sassuolo e il caso di Carlo Evangelisti, il 48enne che il giorno prima ha ucciso la madre, a Modena.

L'anziano che ha ucciso la moglie a Montese tentando poi di suicidarsi, è ora piantonato in ospedale e il suo quadro clinico è preoccupante.

Intanto, a pochi chilometri di distanza, il vicesindaco di Sassuolo, Camilla Nizzoli, torna sul dramma in cui hanno perso la vita i due figli, la moglie e la suocera di Nabil Dhari, il 38enne tunisino che dopo la strage si è tolto la vita: «È una tragedia immane, che ha colpito l'intera città e non solo». Sul profilo Facebook del comune emiliano, a poche ore dall'omicidio di Elisa Mulsa, dei suoi due figli di 2 e 5 anni, Ismaele e Sami, e della madre, Simonetta Fontana, uccisi a coltellate dal tunisino che dopo il massacro si è tolto la vita.

La figlia maggiore dalla donna, una ragazzina di 11 anni, è l'unica sopravvissuta alla carneficina, ma solo perché al momento della strage si trovava a scuola ed è quindi sopravvissuta.

«Immediatamente dopo che la notizia ha iniziato a diffondersi, sono state tantissime le telefonate che abbiamo ricevuto da parte di persone che sono intenzionate a fare qualcosa di concreto per la bambina - scrive Nizzoli -. Per questo abbiamo deciso di mettere a disposizione il Fondo di Solidarietà Città di Sassuolo, che esiste da oltre 10 anni, per raccogliere piccole e grandi donazioni da devolvere interamente alla piccola».

Il vicesindaco ha fornito tutte le coordinate: «Il Fondo di Solidarietà Città di Sassuolo ha come Iban: IT 27 T 02008 67019 000100984467; la causale da indicare al momento del versamento è sostegno minore via Manin».

Dall'inizio dell'anno, quella dei femminicidi, è diventata una vera emergenza nazionale. Donne ammazzate da chi diceva di «amarle»; per un «no» a cui non ci si rassegna; per un rifiuto, perché non si accetta la fine di una relazione. I colpevoli: compagni, mariti, fidanzati. Da gennaio 2021, sono già 100 le donne assassinate.

Il primo caso risale al 16 gennaio.

Victoria Osagie, 34 anni, uccisa dal marito, all'interno della propria casa, a Concordia Sagittaria, in provincia di Venezia. L'ultimo caso, ieri, con il pensionato modenese che ha accoltellato a morte la moglie. In mezzo altri 98 omicidi, più o meno sempre con le stesse modalità esecutive. E la medesima ferocia.

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