L'obiettivo è riprendersi Gela: uno dei comuni siciliani più grandi con un bacino elettorale non indifferente. La data è quella delle amministrative del 28 aprile e Gela ci arriva in una situazione di grande incertezza. Nel 2015, nell'ultima tornata elettorale, ha trionfato il candidato dei 5 stelle Domenico Messinese, salito e subito dopo pentitosi, dell'accordo politico con i grillini. Nonostante tutto ha cercato di reggere, fino alla sfiducia in consiglio comunale lo scorso settembre. Adesso a Gela si vive in attesa di un piano di rilancio, soprattutto economico per uno dei territori più depressi dell'isola. L'idea dei Dem è di converegere sul profilo di Lucio Greco, che 4 anni fa era stato candidato sindaco e perse proprio contro Messinese. Greco è sostenuto da pezzi di Forza Italia che fanno capo Michele Mancuso e una frangia dei Dem. Un'operazione trasversale, anche troppo, che qualcuno ritiene una sorta di accordo politico dell'ultima ora in vista delle elezioni. Il leghista Giuseppe Spata, candidato a sindaco dell’alleanza di centrodestra, la bolla invece come: "un'operazione innaturale dettata da evidenti interessi elettorali".
Stesso discorso a Monreale, altro grosso comune alle porte di Palermo, anche qui si gioca una partita a scacchi. L'uscente Piero Capizzi rilancia la sua candidatura con l'appoggio certo di almeno due liste civiche.
Il Pd non ha un candidato, ma è già frammentario, una parte appoggia Alberto Arcidiacono, uomo del centrodestra. Mentre la stessa Forza Italia ancora non ha confermato se appoggiare Arcidiacono o se convergere sull'ex sindaco Salvino Caputo che potrebbe presentarsi con una lista civica.
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