Ancora pioggia di missili su Zaporizhzhia. Giallo sul lanciarazzi russo vicino alla centrale

Il filmato che mostra l'attacco non sarebbe però verificabile in maniera indipendente. Mosca ribatte: "Un propulsore colpito dall'artiglieria ucraina"

Ancora pioggia di missili su Zaporizhzhia. Giallo sul lanciarazzi russo vicino alla centrale

Neppure l'ispezione ancora in corso degli esperti dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica ha frenato lo scambio di accuse tra Mosca e Kiev sulla paternità degli attacchi che da settimane stanno mettendo a rischio la centrale nucleare di Zaporizhzhia, da tempo in mano russa. Ieri le autorità di Energodar, la città dove si trova l'impianto, hanno denunciato che una delle unità di potenza della centrale è stata colpita da un proiettile d'artiglieria durante un recente bombardamento sulla struttura da parte dell'esercito ucraino. La data dell'incidente non è stata resa nota, ma il capo dell'amministrazione militare-civile locale, Alexander Volga, ha riferito che «uno dei colpi sparati ha perforato un propulsore, che al momento non è operativo».

Nelle ultime ore, però, ha cominciato a circolare un video che mostrerebbe il lancio di una serie di missili sparati in rapida sequenza nella notte tra il 2 e il 3 settembre nelle vicinanze dell'impianto nucleare con molta probabilità dal sistema di lancio multiplo in uso all'esercito russo. Sono stati i media ucraini a mostrare il filmato diffuso dal sito Usa The Insider. Impossibile però, per ammissione dello stesso Kyiv Independent, verificarlo e confermarlo in modo indipendente. La fila di razzi sparati in cielo vista da lontano indicherebbe appunto la presenza nella zona della centrale di un lanciatore multiplo di razzi d'artiglieria Mlrs. Secondo i fact checker della testata americana a sinistra del punto di lancio si vedono chiaramente due ciminiere, proprio come quelle di cui è dotato l'impianto di Energodar, il che confermerebbe che il video è stato registrato dall'altra sponda del fiume Dnepr, anche se non è possibile stabilire con certezza che i missili sono stati lanciati proprio dalla centrale.

Dopo che l'agenzia per l'energia atomica ucraina Energoatom aveva denunciato l'impossibilità da parte della stampa indipendente di documentare la missione dell'Aiea, i russi hanno assicurato l'arrivo di oltre 60 giornalisti stranieri nel territorio di Zaporizhzhia per seguire il lavoro degli ispettori, così come sollecitato dalla stessa agenzia per l'energia atomica. Dovrebbero arrivare i rappresentanti dei mass media di vari Paesi, tra cui Francia, Stati Uniti, Cina, Danimarca, Giappone, Germania, Turchia, Qatar, Emirati Arabi Uniti, Corea del Sud e Vietnam. Occhi puntati sull'esito dell'ispezione che - come già anticipato dal direttore dell'Aiea, Rafael Grossi - avrebbe evidenziato la ripetuta violazione dell'integrità della centrale.

Per quanto riguarda lo stato del conflitto nel resto del Paese, l'intelligence britannica nel suo consueto aggiornamento rileva problemi di morale e di disciplina tra le truppe russe, oltre che la stanchezza per i combattimenti e le alte perdite. Le lamentele principali riguarderebbero lo stipendio e l'alta probabilità che «i considerevoli bonus combattimento» promessi non siano pagati. Non solo per l'inefficienza della burocrazia militare, secondo gli 007, ma anche per la «corruzione» che dilagherebbe tra i comandanti.

I raid russi non si fermano. Ieri Mosca ha lanciato 14 missili ed effettuato più di 15 attacchi aerei sull'Ucraina, mentre le forze di Kiev hanno respinto i raid russi in 8 insediamenti e hanno riconquistato il villaggio di Vysokopillia, nella regione di Kherson.

Sul fronte della crisi del grano, invece, il ministero delle Infrastrutture di Mosca ha fatto sapere che tredici navi, la più grande carovana di navi dall'inizio dell'accordo sull'esportazione del grano ucraino, sono partite dai porti di Odessa, Chornomorsk e Pivdenny.

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