Dopo la tensione registrata martedì per un convegno di Fratelli d’Italia osteggiato da alcuni collettivi rossi, con tanto di scontri tra manifestanti e forze dell’ordine, importanti sviluppi a La Sapienza di Roma. Il movimento studentesco Cambiare ha annunciato di aver occupato la facoltà di Scienze Politiche. La motivazione è legata alle “violente cariche sugli studenti” di due giorni fa.
Ancora tensione alla Sapienza
“Le nostre richieste sono chiare: vogliamo le dimissioni immediate della rettrice Polimeni e la garanzia che non verranno mai più fatte entrare le forze dell'ordine nell'ateneo”, si legge in una nota diffusa sui social network. Gli studenti parlano di richieste semplici, mirate“a ristabilire livelli minimi di democrazia e vivibilità” all’interno dell’università La Sapienza. Ma non solo: nel comunicato è comparso un nuovo attacco alle istituzioni, ree di non aver garantito“la sicurezza degli studenti”.
Difesi a spada tratta dalla sinistra, nonostante l’ottimo lavoro svolto dalla polizia confermato anche dal Viminale, gli studenti continua la loro battaglia contro il solito presunto allarme fascismo. Come riportato dall’Ansa, dopo l’assemblea nel cortile, gli studenti del movimento Cambiare Rotta si sono radunati nell'Aula A di Scienze Politiche. Affiancati da alcuni docenti, hanno esposto uno striscione con la scritta “Un’altra università”. E ancora: “Mai più violenza sugli studenti, riprendiamoci i nostri spazi”, “Polimeni dimissioni”. Non sono mancati i riferimenti alle forze dell'ordine, tutt'altro che lusinghieri. Uno dei cori scanditi dai rivoltosi è"Fuori le guardie dall'università". Tono spregiativo, dunque.
Sindacati: “Serve dialogo, no sgomberi”
Gli studenti possono contare anche sul sostegno dei sindacati. In una nota, la Flc-Cgil ha invocato il dialogo, non la repressione e gli sgomberi.
“I fatti della Sapienza, con l'entrata della polizia nell'Università e le violenze nei confronti delle studentesse e degli studenti che protestavano, sono un segnale allarmante”, la denuncia in una nota. I sindacati hanno aggiunto di confidare in uno “sforzo comune delle istituzioni per mantenere un clima sereno e dialogante nelle scuole e nelle università e in tutti luoghi di formazione”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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