Arrivano 50 milioni: ecco il piano per fermare la fuga di cervelli

Agli Stati generali dell'università di FI l'annuncio del ministro Bernini sui bandi per i ricercatori

Arrivano 50 milioni: ecco il piano per fermare la fuga di cervelli
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Ecco il piano per ostacolare la fuga dei cervelli. La ministra della Ricerca Anna Maria Bernini sceglie gli Stati generali dell'Università di Forza Italia per presentare il suo piano contro la fuga dei nostri migliori talenti nel campo della ricerca. Il Piano sarà strutturato in più fasi e sostenuto da un finanziamento continuo. Il primo intervento concreto è la pubblicazione nei prossimi giorni di un Avviso pubblico, finanziato con 50 milioni, per la presentazione di proposte progettuali da parte di giovani ricercatori vincitori dei bandi Erc Starting Grants o Erc Consolidator Grants fuori dall'Italia (i programmi di ricerca finanziati dall'European research council, destinati a ricercatori di eccellenza di ogni età e nazionalità che intendono svolgere attività di ricerca di frontiera negli Stati membri dell'Ue o nei Paesi associati). L'Erc Starting Grants è rivolto a ricercatori con 2-7 anni di esperienza post-dottorato e un curriculum promettente; il Consolidator è pensato per ricercatori con 7-12 anni di esperienza post-dottorato che abbiano già dimostrato indipendenza e maturità scientifica. L'iniziativa mira dunque ad attrarre ricercatori italiani e stranieri attualmente impegnati fuori dall'Italia, ma interessati a tornare o a trasferirsi per la prima volta nel nostro Paese. I progetti potranno avere una durata massima di 36 mesi. «La fuga dei cervelli dall'Italia si arresta investendo nelle infrastrutture giuste - commenta la Bernini -. Per far tornare i ricercatori non basta la parola, ci vogliono i fatti».

Gli Stati generali dell'Università sono iniziati con un minuto di raccoglimento per le ultime due vittime di femminicidio, Ilaria e Sara, studentesse universitarie come gran parte della platea. Tra gli ospiti anche l'ex giocatore della Juventus e della Nazionale Giorgio Chiellini. Nel suo intervento il segretario azzurro Antonio Tajani ha sottolineato la necessità per l'università del futuro di aumentare la conoscenza pratica della gran parte delle facoltà per poi sottolineare l'importanza di un pensiero libero. «I professori sono formatori della libertà, non persone che devono inculcare un modo di pensare - spiega il ministro degli Esteri -. Se manca l'aspetto della libertà, l'università è solo un diplomificio».

Intanto Elena Bonetti di Azione ha depositato una mozione per sollecitare il Parlamento sul tema.

«Le politiche dell'amministrazione Trump stanno scatenando una crisi senza precedenti nel sistema accademico statunitense - dice la parlamentare -, con tagli drastici ai finanziamenti per la ricerca. L'Europa emerge quindi come possibile destinazione, e già numerosi Paesi stanno attrezzandosi per accoglierli, aumentando così anche la loro crescita in termini di competitività intellettuale».

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