Arriva un ultimatum per Aspi: tre giorni tempo o salta il banco. Il Governo, incalzato dalla decisione della Consulta, mette alle strette Aspi e Atlantia imponendo un tempo limite per una ''nuova proposta'' entro e non oltre il weekend.
L'ultimatum
Al termine di un incontro tecnico, durato quasi due ore al Mit, l'esecutivo avrebbe imposto un ultimatum al gruppo controllato dalla famiglia dei Benetton che ''tuteli l'interesse pubblico a partire dalla revisione delle tariffe, da risorse compensative e da cambio di passo su manutenzione e controlli". La richiesta perentoria è stata stata formulata per risolvere il contenzioso nato dopo il crollo del Ponte Morandi. Le proposte avanzate finora, infatti, non sarebbero ritenute "soddisfacenti e accettabili". Qualora la società che gestisce gran parte delle strade italiane non rispondesse alla ''chiamata'' si procederebbe con una revoca dalle concessioni a dir poco storica.
I termini dell'accordo
I nodi da sciogliere, secondo quanto si apprende da fonti a titolo vario, sarebbero i seguenti: il taglio al tariffario sulla rete (di almeno il 5%), risorse compensative e sanzioni in caso di inadempimento per manutenzioni e controlli. Ulteriori elementi richiesti dal tavolo o l'ulteriore confronto per gli aspetti che non attengono in senso stretto alla transazione, ovvero la vendita, per definire la questione anche a livello politico potranno essere oggetto del prossimo Consiglio dei ministri dove sarà affrontata la questione Aspi. Senza questi elementi, non si potrà interrompere la procedura di risoluzione delle concessioni.
La linea di Giuseppe Conte
"O arriva una proposta della controparte che è particolarmente vantaggiosa per lo Stato oppure procediamo alla revoca, pur consapevoli che comporta insidie giuridiche", è la linea firmata Giuseppe Conte, giunto ad un punto di non ritorno sulla vicenda.
Di Maio
"Non dobbiamo aver paura di prendere decisioni nette come quella su Autostrade. E' un atto di giustizia". Lo scrive il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, su Facebook.
Il Pd
"Dalla gestione di Autostrade per l'Italia sono emerse gravi inadempienze: il governo ha il diritto di valutare la possibilità di una revoca o di una radicale revisione delle concessioni per
tutelare l'integrità del patrimonio pubblico, la sicurezza dei cittadini e la credibilità del regime concessorio nel rapporto tra pubblico e privato". Lo afferma il sottosegretario Pd all'Ambiente, Roberto Morassut.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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