Su una cosa sono tutti d'accordo: le elezioni per il Pd sono state una Caporetto, il centrosinistra va ricostruito dalle fondamenta se non si vogliono collezionare altre batoste elettorali a partire dalle Europee della primavera prossima. Sul come, sui tempi del ricambio, e soprattutto sul chi possa guidare la nuova fase del Pd, però, le opinioni sono diverse. Neppure sulla data del congresso i Dem si muovono compatti: i renziani prendono tempo per rimandare la resa dei conti, gli altri chiedono di accelerare e farlo al più presto. La disfatta ha fatto precipitare le divisioni e rimesso in moto il magico mondo delle correnti Pd. La ricetta generale è sempre quella, allargare ad altri movimenti e partiti di sinistra. Ma Calenda la vede in un modo, gli altri notabili del Pd in un altro. Per Orfini, ad esempio, «serve un soggetto europeo che vada da Macron a Tsipras», mentre l'ex ministro dello Sviluppo economico vuole rottamare il Pd e fondare un contentiore nuovo, un «fronte repubblicano», con dentro materiale vario. L'opzione Calenda è una delle cinque in gara. L'attivissimo ex montezemoliano, però, candida Gentiloni a leader di questo nuovo soggetto. Anche se l'ex premier, insieme a Minniti e ad altri ex suoi ministri, lavora anche lui ad un «progetto di alternativa al governo gialloverde». Poi c'è il governatore del Lazio Nicola Zingaretti, che punta alla segreteria Pd con un piano di allargamento, pure lui, del centrosinistra. Renzi invece si disinteressa del Pd, è impegnato a girare il mondo e preparare un programma tv col suo amico Lucio Presta. Insomma cercarsi disperatamente salvatore del Pd. Che possa arrivare da Milano? Beppe Sala si autoelegge «anti-Salvini» ma con il cartello «occupato» fino al 2021, scadenza del mandato da sindaco.
Ecco le cinque ipotesi:
Calenda finge disinteresse ma fa l'anti-sovranista: leggi qui
Renzi alla finestra tra tv e conferenze all'ester: leggi qui
Il mediano Gentiloni pronto alla chiamata: leggi qui
Zingaretti vuole la conta per diventare segretario: leggi qui
Sala e il modello Milano come ricetta anti-Salvini: leggi qui
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.