La festa per le banche italiane sembra essere tutt'altro che finita. Facendo il conto con quanto previsto dai vari analisti, nei primi tre mesi dell'anno i primi cinque istituti italiani dovrebbero portare a casa oltre 5 miliardi di euro di profitti. Insomma, anche più rispetto a un anno da record come quello passato, quando ci si era fermati a 4,9 miliardi.
Lo scorso venerdì Intesa Sanpaolo, la prima banca italiana guidata da Carlo Messina, ha aperto le danze con un utili trimestrali a 2,3 miliardi, in crescita del 18% rispetto allo stesso periodo di un anno fa. Ed è un risultato dove a fare da traino sono stati ancora gli interessi netti (+20%), ma si segnala anche una performance positiva delle commissioni (+6,3%). Tuttavia, per sapere se le previsioni degli analisti saranno rispettate in pieno bisognerà aspettare i prossimi giorni, che vedranno un fitto calendario di trimestrali: domani, infatti, sarà il turno di Unicredit, Banco Bpm ed Mps. Mentre mercoledì Bper chiuderà il gruppo delle big.
Lo sprint di Intesa fa ben sperare anche per gli altri istituti italiani. Finora i tassi d'interesse si sono mantenuti ai massimi livelli di sempre dalla Banca centrale europea e un'economia italiana in crescita nel primo trimestre (+0,3% secondo le stime Istat) sta continuando ad alimentare un trionfo di profitti iniziato nel 2021, proseguito nel 2022 e 2023 e, ora, potrebbe conoscere un nuovo apice per quest'anno. Da Francoforte, del resto, il primo taglio dei tassi dovrebbe arrivare il mese prossimo e questo significa che anche il secondo trimestre si sarà svolto sotto la buona stella dei tassi elevati. A ulteriore favore degli istituti, inoltre, giocherà il fatto che una Federal Reserve (la banca centrale americana) più lenta nell'abbassamento del costo del denaro è difficile che non possa influire con un surplus di prudenza sulle politiche monetarie della Bce. E se l'economia continentale, come previsto dalla stessa presidente Christine Lagarde, accelererà nella seconda parte dell'anno, allora potrebbe esserci spazio per un nuovo record per gli istituti italiani. Nel frattempo, il consensus degli analisti si aspetta utili per 2,1 miliardi per Unicredit. Se così fosse, l'istituto guidato da Andrea Orcel dovrebbe eguagliare quanto fatto l'anno scorso. Quanto a Bpm, secondo Bloomberg il ceo Giuseppe Castagna dovrebbe presentare conti con profitti per 352 milioni, superiori ai 321 del quarto trimestre. La risanata Mps, che da quest'anno è tornata a pagare dividendi, sempre secondo gli analisti interpellati da Bloomberg è attesa a un utile di 281 milioni. Infine, Bper - che è l'unica tra le big ad avere un nuovo amministratore delegato, Gianni Franco Papa - secondo le previsioni è attesa da un 2024 stabile sul 2023, anno in cui nel primo trimestre ha registrato profitti per oltre 290 milioni.
Gli extraprofitti bancari erano finiti nel mirino del governo con una discussa tassa che era stata poi modificata, introducendo la possibilità - per tutti gli istituti - di accantonare una cifra di 2,5 volte l'importo previsto. Un'opzione per cui hanno optato tutti i maggiori gruppi che in questo modo hanno rafforzato la loro patrimonializzazione.
I buoni conti trimestrali dovrebbero continuare a supportare il valore borsistico dei titoli bancari, che nel paniere principale di Piazza Affari (il Ftse Mib) contano parecchio. Non a caso, in termini di performance, lo scorso anno il listino milanese è stato il migliore in Europa e tra i migliori al mondo.
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