L'accordo ormai è a un passo. La proposta sarà, infatti, esaminata domani in Consiglio dei ministri. Oggi c'è stato, invece, il via libera da parte della maggioranza delle associazioni dei risparmiatori alla proposta del "doppio binario", messa a punto dal ministro dell'Economia, Giovanni Tria, e concordata con Bruxelles. L'accordo prevede una doppia platea, con ristori diretti ai correntisti con un Isee entro i 35mila euro o un patrimonio mobiliare non superiore a 100mila euro, e una sorta di arbitrato semplificato per gli altri. Soltanto l'associazione "Noi che credevamo nella Banca Popolare di Vicenza" e il coordinamento "Don Torta" hanno votato contro.
Ora l'obiettivo è portare la norma nel Consiglio dei ministri di domani. Secondo fonti governative riportate dall'agenzia Agi, sarà inserita nel decreto Crescita approvato la scorsa settimana "salvo intese". Successivamente saranno emanati i decreti attuativi. A favore del doppio binario che porterà a rendere i rimborsi il più diretti possibile per il 90% dei risparmiatori truffati dalle banche hanno votato diciassette associazioni mentre due di queste non hanno dato il via libera alla proposta messa in campo dal governo gialloverde. Al termine della riunione Cil premier Giuseppe Conte ha messo a disposizione delle associazioni un sala per riunire subito un tavolo tecnico prodromico al varo della norma in Consiglio dei ministri.
"I criteri utilizzati per distinguere le due platee - spiegano i rappresentanti dei risparmiatori - saranno il tetto dei 35mila euro di reddito imponibile al 2018 o i 100mila euro di patrimonio mobiliare sempre al 2018". Per coloro che rientreranno in questa fascia, circa il 90%, sarà previsto un accesso diretto ai rimborsi. Il restante 10% circa avrà, invece, diritto all'arbitrato semplificato. Nella norma saranno, cioè, previsti i casi di violazioni massive, sia violazioni contrattuali che extra contrattuali. Anche i vecchi azionisti potranno accedere al fondo indennizzi. "L'arbitrato per coloro che restano fuori dalla corsia preferenziale - fanno sapere - sarà standardizzato e sarà prevista una procedura semplificata per cercare di abbreviare il più possibile i tempi di rimborso".
Adesso gli occhi dei riasparmiatori sono puntati sui tempi dei rimborsi. "La nostra preoccupazione sono i tempi - ha spiegato Letizia Giorgianni, presidente dell'associazione Vittime del Salvabanche - con i vecchi arbitrati i tempi si sono allungati tanto". Il governo non ha quantificato i tempi ma hanno garantito una procedura più snella. "Tuttavia - ha concluso la Giorgianni - questi rimborsi non arriveranno sicuramente entro il 2019 non ci sono i tempi tecnici". Ai microfoni dell'agenzia Adnkronos, invece, Emilio Viafora, presidente di Federconsumatori, ha fatto notare che "non verranno rimborsati" i truffati, come invece "era stato promesso in campagna elettorale". Ad esempio per gli azionisti delle banche fallite c'è il limite del 30% fino a un massimo di 100mila euro per chi deteneva azioni. "L'importante, però, è aver sbloccato la procedura - ha poi ammesso - la gente era esasperata". Va, poi, detto che il fondo per i risparmiatori truffati potrebbe essere superiore ai 1,5 miliardi di euro alla luce degli interessi maturati.
"Potremmo trovare altri quattrini sempre in applicazione della legge del 2006 - ha ammesso il presidente dell'Abi, Antonio Patuelli, in un'intervista a Coffee Break su La7 - ma è competenza delle istituzioni stabilire le modalità di questi risarcimenti".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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