La guerra delle matite al referendum costituzionale è iniziata e sembra non volersi fermare. Dopo il post di Piero Pelù che ha dato il via al valzer delle denunce da parte di cittadini, dopo la nota del Viminale e l'ingresso in campo della Digos, ora è il comitato "Basta un Sì" a mettere a segno il suo colpo.
"Ci arrivano segnalazioni preoccupanti da diversi seggi secondo cui alcuni rappresentanti di lista ed elettori entrerebbero all'interno della cabina elettorale con gomme da cancellare per testare le matite e telefoni cellulari per filmare le operazioni di voto, in barba ai divieti vigenti", afferma il comitato "Basta un Sì" con una nota.
"In particolare - si legge - in un seggio romano si è verificato un episodio a dir poco inquietante in cui un'elettrice, uscendo dalla cabina elettorale, avrebbe provato a più riprese a cancellare il proprio voto sulla scheda per dimostrare fantomatiche irregolarità nelle matite". Questo episodio ha scatenato la reazione del comitato dei favorevoli alla riforma, che fanno appello alla legge invitando i presidenti di seggio ad impedire che gli elettori "testino" le matite o facciano la foto alle loro schede.
"Facciamo un appello ai presidenti di seggio - conclude il comunicato - affinchè garantiscano la regolarità delle operazioni di voto segnalando alle autorità competenti ogni episodio di irregolarità e ogni violazione delle norme vigenti, anche per abbassare i toni e il clima rovente di questa consultazione".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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