Come in Submission di Michel Houllebecq, François Bayrou potrebbe diventare il nuovo primo ministro di Francia. Se nella fantapolitica dello scrittore francese un presidente islamista sceglie Bayrou come capo di governo dopo la sconfitta dell'estrema destra al voto, nella realtà Emmanuel Macron potrebbe scegliere proprio il leader centrista dopo la sfiducia a Barnier in cui l'estrema destra è stata decisiva. Paradossi della nuova fase della politica francese, una crisi che di fiction non ha nulla.
Ma chi è Francois Bayrou? Anni 73, nato nei Pirenei Atlantici da una famiglia di agricoltori, oggi sindaco di Pau e padre di sei figli con la moglie Elisabeth, Bayrou è il fondatore e leader del partito centrista Modem, di fatto un centrista di ferro che naviga da decenni la politica francese. Nella vita privata ha la passione della scrittura e dei cavalli, ha pubblicato una dozzina di libri, uno dei quali in gioventù - su Enrico IV gli regalò un po' di successo e un gruzzolo con il quale riuscì a mettere in piedi un allevamento di cavalli da corsa. Nella vita pubblica è stato ministro dell'Istruzione (nei governi Balladur e Juppé), deputato, eurodeputato, e tre volte candidato alla presidenza, ed è il leader moderato che Macron stima e ha consultato per scegliere gli ultimi capi di governo, anche se non lo ha mai nominato. Ora potrebbe essere arrivato il suo momento. Specie dopo che nelle ultime settimane si è guadagnato il rispetto definitivo di Marine Le Pen, criticando la richiesta di condanna alla ineleggibilità della procura di Parigi nei confronti della leader dell'estrema destra nel processo sui fondi europei. «Non amo mai l'ingiustizia, neanche quando colpisce i miei avversari politici», ha spiegato proprio lui che nel 2017, dopo appena un anno e 4 mesi come ministro della Giustizia sotto la presidenza Macron (e il premier Philippe) si dimise proprio per essere finito nello stesso identico tritarcane di Le Pen, con l'accusa al MoDem di aver usato fondi del Parlamento Europeo per pagare gli assistenti parlamentari che operavano in Francia. Bayrou è stato assolto, alcuni dirigenti del MoDem condannati. Ma quella vicenda potrebbe rappresentare un trait d'union naturale con Le Pen e non è la sola.
Anche se la sua bussola è e resta orientata al centro (fu leader dell'Udf, l'Unione per la Democrazia Francese e dopo la vittoria di Jacques Chirac nel 2002, si rifiutò di entrare nell'Ump), e anche se è vicino alle posizioni della sinistra sociale, su molti punti è in sintonia con Marine. Da anni Bayrou propone di dar vita alla Sesta Repubblica, verso la quale spinge anche Le Pen. Il leader centrista è anche favorevole a un cambiamento in senso proporzionale del sistema elettorale, svolta per cui spinge anche Marine, dopo che Rn si è attestato primo partito di Francia sia alle Europee che al primo turno delle legislative.
Infine, ultimo ma non meno importante, Bayrou immagina una Sesta Repubblica dotata di contropoteri come i referendum di iniziativa popolare. Le Pen è una fan dei referendum, con i quali vorrebbe cambiare la Costituzione. Bayrou potrebbe essere la soluzione francese in attesa che si torni alle urne.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.