Il senatore Pier Ferdinando Casini nel pomeriggio è stato ricevuto da Silvio Berlusconi nella sua residenza di Arcore. "È stato un incontro affettuoso, dal contenuto umano, non abbiamo parlato di temi politici", ha detto all'Adnkronos l'ex presidente della Camera, spiegando di aver "ringraziato" il Cavaliere "per la sua attenzione e amicizia, che ho contraccambiato".
Negli ultimi giorni Berlusconi ha più volte manifestato l'intenzione di rafforzare l'area popolare del centrodestra. Sicuramente nelle intenzioni del Cav senza una forte componente moderata, saldamente collocata nella grande famiglia popolare europea, il centrodestra non va da nessuna parte. Ma Berlusconi non manda segnali solo agli alleati, Salvini e Meloni. Si rivolge in primo luogo a chi immagina (o sogna) di dare la caccia ai voti moderati senza fare i conti con Forza Italia. Il "centro siamo noi", sembra ripetere a gran forza il leader azzurro.
Di certo, come Berlusconi ha anticipato al Corriere della sera, la sua intenzione è fare "tutto ciò che può riunire i moderati, nel solco del Ppe, di cui siamo orgogliosamente espressione in Italia".
Molto importante, in tal senso, saranno le scelte per la legge elettorale. Conservare il maggioritario vorrebbe dire salvare il bipolarismo italiano (o quel che resta), tornare al proporzionale, invece, metterebbe i partiti nelle condizioni di competere alle elezioni con le "mani libere", senza esclusione di colpi.
Intanto Matteo Salvini manda un segnale agli alleati del centrodestra (e in particolare al Cav e ai centristi): "Io non sono per il toto, toto Casini, toto Renzi.
Se qualcuno vuole rifare la Dc è liberissimo di farlo. Il centrodestra è maggioranza nel Paese, ha il dovere di mettersi insieme. Ma se qualcuno dice una cosa e ne fa un'altra come sul presidente della Repubblica non dobbiamo far finta di nulla".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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