Bernini chiude i summit del G7 targato Italia su scienza e tecnologia

La fine della kermesse a Bologna

Bernini chiude i summit del G7 targato Italia su scienza e tecnologia
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Il G7 su Scienza e Tecnologia di Bologna è terminato ieri, con una scia di entusiasmo per quanto stabilito e programmato nella relazione finale. «La collaborazione è più utile della competizione», ha dichiarato a stretto giro il ministro dell'Università e Ricerca Anna Maria Bernini (nella foto). È il mantra, la regola, che l'Italia ha voluto suggerire ai suoi partner in questa occasione. Un «messaggio» condiviso. Bernini ha citato soprattutto «quantum» e «intelligenza artificiale»: due campi su cui i Paesi del G7, dopo Bologna, lavoreranno di più e insieme. Il manifesto è tutto in una frase: «Vogliamo una scienza etica e democratica», ha dichiarato il ministro, nel corso della conferenza stampa di chiusura. Perché la scienza deve sì «distribuire» ma anche «redistribuire». Il tutto anche in relazione al «digitale» e alla «sostenibilità», altri due argomenti chiave. Questo meeting del G7 era anche proiettato sulle relazioni internazionali. Per l'esponente azzurra, i ministri presenti a Bologna hanno espresso un «forte apprezzamento per l'approccio che ha l'Italia verso l'Africa, per il Piano Mattei». «A fronte di problemi globali, la risposta può essere solo globale - ha proseguito l'azzurra - , nessuno può rispondere a eventi colossali come le pandemie e gli eventi traumatici se non con un approccio comune». Come nel corso delle altre giornate di questo summit, anche ieri è stata ribadita la necessità d'investire sul nucleare. «Abbiamo parlato di fusione, dal punto di vista della ricerca, come unica, vera possibilità di energia pulita e decarbonizzata per il pianeta». E poi l'Ucraina e la guerra scatenata da Vladimir Putin: il ministro, espressione di Forza Italia, ha annunciato «azioni positive e concrete».

Infine un annuncio: «Nel 2025 si terrà in Italia una grande conferenza internazionale per la ricostruzione, attraverso cui ciascuno di noi metterà quello che ha e quello che può a disposizione di Kiev affinché l'Ucraina possa velocemente risorgere».

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