Bibi da Orbán: "Questo è il luogo più sicuro d'Europa, Cpi corrotta"

Budapest lascia la Corte penale: "È diventata un tribunale politico". Netanyahu: "Altri vi seguiranno"

Bibi da Orbán: "Questo è il luogo più sicuro d'Europa, Cpi corrotta"
00:00 00:00

«Sono stato il primo ministro che ha firmato il documento di adesione dell'Ungheria alla Corte penale internazionale e ora ho firmato il documento per il ritiro. Il motivo è che è diventato un tribunale politico». Non usa giri di parole Viktor Orbán per annunciare l'uscita dell'Ungheria dalla Corte penale internazionale durante la visita di Benjamin Netanyahu a Budapest. Una dichiarazione accolta dal primo ministro israeliano con un applauso e aggiungendo: «È importante opporsi a questa organizzazione corrotta. Siete i primi, ma penso non gli ultimi».

Secondo Netanyahu la Corte penale internazionale «minaccia la democrazia» e, invece di opporsi al terrorismo, si oppone a Israele. Che tra i due leader ci fosse una comunanza di intenti lo si era già percepito durante la parata nel cortile del castello di Budapest allestito per l'occasione con le bandiere israeliane e ungheresi.

Così Orbán e Netanyahu si sono presentati alla conferenza stampa con una grande sintonia sottolineando non solo le relazioni economiche tra le due nazioni ma anche ideali. Il premier magiaro ha affermato che l'Ungheria dopo il massacro del 7 ottobre è stata dal primo momento al fianco di Israele sostenendo il «diritto all'autodifesa di Israele, da noi non c'è spazio per l'antisemitismo. Questo è il luogo più sicuro d'Europa» mentre cresce in tutta l'Europa occidentale «importato dall'immigrazione irregolare». Il primo ministro israeliano si è invece congratulato con Orbán per aver «fatto cose importanti per gli ebrei» aggiungendo «sei stato dalla nostra parte all'Onu e nell'Unione europea e l'Ungheria ha adottato la definizione dell'Ihra di antisemitismo». «Siamo stati attaccati dall'islam radicale di Hamas, Hezbollah e degli Houthi ispirato dall'Iran - ha aggiunto Netanyahu - e ciò che facciamo è per proteggere l'Europa, c'è chi in Europa non lo capisce».

La decisione di uscire dalla Cpi è stata commentata anche da Balázs Orbán, direttore politico del primo ministro magiaro: «Le organizzazioni internazionali devono servire la pace, non la politica».

Come prevedibile la decisione ungherese ha suscitato numerose reazioni a cominciare dal portavoce della Cpi Fadi El Abdallah secondo cui «l'Ungheria resta obbligata a collaborare con la Corte penale internazionale». Il Ministero degli Esteri dell'Autorità Plaestinese ha invece chiesto «al governo ungherese di rispettare il mandato d'arresto» e anche Hamas ha «condannato fermamente» il ritiro ungherese dalla Cpi.

Secondo Annalena Baerbock, ministro degli Esteri della Germania, invece: «Questo è un brutto giorno per il diritto penale internazionale». Parole a cui ha replicato il Ministro israeliano per la lotta all'antisemitismo Amichai Chikli pubblicando una foto della Baerbock con il leader siriano Al-Jolani: «A volte il silenzio è la cosa migliore».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica