Stavano facendo la fila per il cibo davanti a un forno del campo di rifugiati di Nuseirat, nel centro della Striscia di Gaza. Ma invece del pane hanno ricevuto bombe. Bombe che hanno ucciso cinque civili, quattro dei quali bambini di età differente. Altre quindici persone sarebbero rimaste ferite, come riferisce l'ospedale Awda, dove sono arrivati i corpi dei morti e dei vivi.
A una settimana dalla partenza del cessate il fuoco in Libano, Israele continua a colpire sugli altri fronti aperti in Medio Oriente. L'esercito israeliano ha ieri distrutto un laboratorio di armi ed esplosivi in un appartamento del campo profughi di Jabalya, nella Striscia di Gaza. nella casa. E in Cisgiordania almeno sei coloni israeliani sono stati arrestati dall'Idf per disordini e attacchi contro i palestinesi avvenuti nel nord della Cisgiordania, nella notte tra martedì e ieri. Decine di coloni hanno dato fuoco a case e veicoli palestinesi dopo che gli agenti avevano demolito tre edifici costruiti abusivamente in un vicino avamposto israeliano nei pressi del villaggio palestinese di Beit Furik, vicino Nablus. In particolare i coloni hanno dato fuoco alla casa di una famiglia di sette persone a Huwara. Sono stato i vicini a salvare la famiglia dalle fiamme, ma il padre è stato colpito con pietre e bastoni ed è stato ricoverato in ospedale con fratture al cranio. I coloni hanno anche bruciato una casa in costruzione, un negozio di alimentari e un veicolo a Bayt Furik, vicino a Nablus. La Cisgiordania, rivendicata dai palestinesi come la Striscia di Gaza e Gerusalemme Est, ospita circa 3 milioni di palestinesi che vivono sotto il dominio militare israeliano, mentre l'Autorità nazionale palestinese, sostenuta dall'Occidente, esercita una limitata autonomia nelle città. Circa 500mila coloni ebrei con cittadinanza israeliana vivono in centinaia di insediamenti considerati illegittimi dal diritto internazionale, essendo la deportazione di popolazione in territori occupati un crimine di guerra.
Continua a tenere banco anche la questione degli ostaggi israeliani nelle mani di Hamas. Una delegazione israeliana guidata dal capo dello Shin Bet Ronen Bar è oggi al Cairo per portare avanti i negoziati per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e il rilascio degli ostaggi. Secondo il ministro della Difesa Israel Katz «questa volta c'è la possibilità concreta di raggiungere un accordo sugli ostaggi. Riportare a casa gli ostaggi è una priorità per Israele e c'è una crescente pressione su Hamas affinché accetti l'accordo». Ieri il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha incontrato ancora una volta i familiari di Edan Alexander, ostaggio con nazionalità israelo-statunitense nelle mani di Hamas dal 7 ottobre 2023, di cui è stato diffuso un videomessaggio qualche giorno fa. «Lavoriamo giorno e notte per il rilascio degli ostaggi tenuti prigionieri nella Striscia di Gaza da più di un anno», ha detto Netanyahu. E intanto il presidente «entrante» degli Stati Uniti Donald Trump ha scelto Adam Boehler, che ha già collaborato con il tycoon nel team per gli Accordi di Abramo, come inviato per la gestione degli ostaggi.
L'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato una risoluzione in cui viene convocata una conferenza di alto livello volta a promuovere una soluzione dei due Stati per
il conflitto israelo-palestinese. Il testo, adottato con 157 voti a favore, otto contrari e sette astensioni, pone le basi per la celebrazione della Conferenza internazionale che si terrà dal 2 al 4 giugno 2025 a New York.
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