Una nuova biografia non autorizzata racconta gli ultimi giorni di vita di Anthony Bourdain, con dettagli intimi e dolorosi, il suo desiderio di continuare la relazione con Asia Argento, e la reazione irritata di lei. E cerca di far luce sui motivi che potrebbero aver spinto al suicidio lo star-chef di «Parts Unknown». Prima ancora di arrivare sugli scaffali, il libro del giornalista americano Charles Leerhsen che uscirà l'11 ottobre con Simon & Schuster ha già scatenato una bufera, con molteplici diffide e minacce di cause per diffamazione. Anche e soprattutto da parte di Argento, la quale ha detto al New York Times di aver «scritto chiaramente a quell'uomo che non poteva pubblicare nulla di quello che gli ho detto».
Secondo le anticipazioni, infatti, in Down and Out in Paradise: The Life of Anthony Bourdain sono contenuti gli ultimi messaggi scambiati tra lei e il fidanzato, prima che lo chef si togliesse la vita in una stanza d'albergo in Francia nel 2018. L'attrice - grande accusatrice di Harvey Weinstein e poi a sua volta accusata, a cui Bourdain era stato vicino nei mesi caldi dello scandalo MeToo - stando alla ricostruzione di Leerhsen avrebbe minacciato la rottura dopo che il fidanzato si era arrabbiato via sms per una foto in cui flirtava con il giovane giornalista francese Hugo Clement nella hall dell'Hotel de Russie a Roma. «Non sono geloso che tu sia stata con un altro uomo. Non ti possiedo. Sei libera, come ho detto, come ho promesso, come intendevo veramente. Ma sei stata senza riguardi per me. Con il mio cuore. Con la mia vita», avrebbe scritto lui. La cosa che lo feriva sarebbe stata che l'incontro era avvenuto proprio nell'albergo che entrambi amavano e dove erano stati insieme: «Non posso sopportarlo». Asia avrebbe quindi minacciato la rottura dicendo che non ne poteva più della sua possessività, e quando il giorno successivo Bourdain le scrisse nuovamente chiedendo se c'era qualcosa che poteva fare, avrebbe risposto: «Smettila di rompermi le palle». «Va bene», disse lui. Poche ore più tardi, si impiccò.
I contenuti della biografia, basata su oltre 80 interviste e documenti tra cui email e messaggi dal telefono e dal laptop dello chef, sono stati contestati, oltre che da Argento, anche da parenti e amici. «Ogni volta che parla della nostra famiglia, o sono cose inventate o totalmente sbagliate», ha detto Christopher Bourdain al Nyt. Leerhsen, però, avrebbe avuto una collaboratrice eccellente, Ottavia Busia-Bourdain, moglie dello chef per 11 anni, e sua confidente nonostante la separazione nel 2016. «Odio i miei fan. Odio essere famoso. Odio il mio lavoro. Mi sento solo e vivo in uno stato di perenne incertezza», le aveva scritto Anthony in uno degli ultimi messaggi carichi di angoscia prima del suicidio. Come altri prima di lui, Leerhsen ha cercato di trovare una ragione per il gesto estremo di Bourdain, che alla fine della sua vita si iniettava steroidi, beveva all'eccesso, visitava prostitute ed era quasi scomparso dalla vita della figlia.
Sopraffatto dalla solitudine, in crisi sul lavoro e, sul fronte personale, nella relazione con Asia (per cui, secondo il libro, ha speso centinaia di migliaia di dollari fornendo sostegno finanziario a lei, ai suoi due figli e talvolta persino ai suoi amici).
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