Venticinque anni dopo l'intervista che cambiò la storia della monarchia britannica, la Bbc si affida a un giudice di 77 anni per appurare la verità sulla confessione-choc di Lady D, dalla quale scaturì il divorzio con il principe Carlo e si aprì il periodo più nero della Corona inglese, culminato con la morte di Diana nel 1997. La televisione di Stato ha chiamato Lord Dyson, ex membro della Corte Suprema, a condurre un'indagine indipendente sui retroscena della chiacchierata che in quel lontano 1995 tenne incollati agli schermi televisivi 23 milioni di spettatori.
«Eravamo in tre in questo matrimonio, era un po' affollato», confessò Diana a Martin Bashir durante il programma di attualità «Panorama», che fece del giornalista una celebrità dopo l'ammissione della principessa sul tradimento del marito e futuro erede al trono con Camilla. Ora però c'è chi vuole vedere chiaro su quell'intervista-bomba che l'anno dopo, nel 1996, portò la coppia al divorzio anche per volontà e richiesta di Sua Maestà Elisabetta II. La decisione della Bbc arriva dopo due settimane di pressing del principe William e dopo i rimorsi del fratello della principessa Diana, Earl Spencer, che fece da tramite fra l'emittente tv e la sorella. «È un passo nella giusta direzione. Dovrebbe aiutare a stabilire la verità», ha detto ieri il primogenito di Carlo e Diana, che all'epoca aveva 13 anni e rimase inevitabilmente sotto choc, infuriato per le rivelazioni della madre, dovendo tra l'altro subire la tortura di vedere l'intervista trasmessa mentre lui si trovava al college di Eton.
Il giudice dovrà indagare su falsificazione, inganno e occultamento. E trovare risposta a una serie di domande: la principessa Diana fu raggirata per convincerla a raccontare il tracollo del suo matrimonio e i tradimenti del marito Carlo? La sua confessione televisiva fu estorta con l'inganno? Furono esibiti falsi documenti per farle credere che la Casa Reale stesse tramando contro di lei? Ma soprattutto: la tv di Stato sapeva e decise di insabbiare? Il sospetto - sul quale si basa l'inchiesta - è che per strappare lo scoop Bashir abbia sfoderato una sfilza di falsità. Prima destinate al fratello di Diana, a cui mostrò documenti bancari falsi per provare che i servizi di sicurezza britannici stessero pagando membri del Palazzo reale per avere informazioni sulla principessa. Poi affermazioni diffamatorie e altre congetture destinate alla principessa. Almeno 32 bugie e calunnie per far sentire Lady D accerchiata e spingerla alla «vendetta» verso la monarchia. Bashir raccontò che la corrispondenza privata di Diana era stata aperta, la sua auto seguita, i telefoni intercettati, che le guardie del corpo complottavano contro di lei, che l'MI6, i servizi segreti, avevano registrato Carlo e il suo segretario privato mentre organizzavano il «gioco finale», che il marito fosse innamorato della tata dei ragazzi, Tiggy Legge-Bourke, e si fosse imbarcato in una vacanza segreta con lei. Fino alla storia sul principe Edoardo, quarto e ultimo figlio della regina, del quale disse che aveva contratto l'Aids.
«La Bbc è determinata ad arrivare alla verità» ha spiegato il direttore generale, Tim Davie. Il fratello di Diana è pronto a testimoniare: «Se non avessi visto quei documenti, non avrei presentato Bashir a mia sorella». Il giornalista non commenta: «Si sta riprendendo da 4 interventi cardiaci e da complicazioni dal Covid contratto a inizio anno», dice la tv di Stato.
Ma viene fotografato dai tabloid inglesi mentre rientra a casa con il suo takeaway di cibo indiano e del vino. In attesa della verità, la Corona inglese rischia di rivivere un brutto incubo. Ma l'immagine della Bbc rischia ancora di più.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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