Al professor Massimo Cacciari la mossa di Matteo Renzi che ha dato il via alla crisi di governo non è piaciuta. E come è nel suo stile lo ha spiegato in modo diretto. "Aprire la crisi a pandemia in corso è folle. Peggio, è irresponsabile", ha spiegato a La Stampa l’ex sindaco di Venezia che, poi, non solo si è detto sicuro che non si tornerà a votare "perché Mattarella non lo permetterà" ma crede che non ci sarà "un premier diverso da Conte".
Ma di bordate Cacciari ne ha anche per lo stesso premier, definito "un signor nessuno abbarbicato al potere", per il Pd che considera "un partito che non esiste" e per i possibili "responsabili" che dovrebbero andare in soccorso dell’esecutivo (sarà uno schifo vederli al governo". Il filosofo ammette che le conseguenze della mossa di Renzi possono essere le più varie, perché il leader di Italia viva "ha come obiettivo quello di fare fuori Conte, ma Conte non ha nessuna intenzione di lasciarglielo fare”. Il tutto avviene mentre è in corso una pandemia e una crisi economica. Cacciari ribadisce che la decisione di Renzi è "irresponsabilità totale" in quanto il Paese "annaspa e milioni di persone faticano ad arrivare alla fine del mese, come si usa dire". "Assistere a questa sceneggiata politicistica- ha aggiunto- è semplicemente inaccettabile. E questa è la premessa per qualunque risposta da qui in avanti".
Ma il filosofo ammette di non essere sorpreso più di tanto dagli sviluppi della crisi in quanto sa che l’ex rottamatore ha "un carattere così" che lo spinge a "voler afferrare tutto". Ma questa sua velleità ha un rovescio della medaglia: la poca accortezza nel compiere azioni rischiose. "Si è già fatto male in passato, stra-male", ha affermato Cacciari che ha aggiunto come il leader di Iv si è comportato "come Salvini nell' estate del Papeete. Sono persone che agiscono in modalità o la va o la spacca".
Tra Renzi e Conte potrebbe essere quest’ultimo ad avere la meglio. Secondo l’ex sindaco di Venezia il premier potrebbe continuare a governare recuperando "un po' di responsabili a destra e a manca e dopo avere aperto la crisi la ricompone assieme a Pd e Cinque Stelle" mentre Renzi dovrebbe sperare di guadagnare consensi stando all’opposizione. Ma per Cacciari anche Conte ha le sue colpe. "Il Recovery prodotto da lui e dai suoi consiglieri faceva schifo. Adesso è decente”, ha spiegato il professore che ha sottolineato un grande merito dell’ex premier: "Senza il casino fatto da Renzi qualcuno lo avrebbe modificato?". Eppure il leader di Iv non ha rivendicato le modifiche ottenute ma ha deciso di dire basta. Per il professore questa è stata un’altra mossa sbagliata: "Se Renzi fosse stato caratterialmente e intellettualmente moderato avrebbe incassato un Recovery ancora migliore e una gestione più ragionevole dell' emergenza. Bisogna fare molta attenzione, perché ci aspettano mesi difficili. L'economia è a pezzi e il conflitto sociale può diventare tremendo".
Allo stesso tempo, il filosofo vede nel Pd un altro responsabile della crisi. "Renzi sarà stato pure capriccioso, ma tu Pd e tu Gualtieri dove eri finito? Per altro la gestione della pandemia, con il prolungamento dello stato di emergenza fino al 31 luglio pone delle questioni molto importanti". "Il Pd non esiste. Assiste. Tiene in piedi la baracca. Magari è un merito", ha aggiunto.
Ma il voto anticipato non ci sarà. O almeno di questo si è detto sicuro Cacciari che ha spiegato di dubitare del fatto che il presidente Mattarella, nel pieno della pandemia, voglia mandare il Paese alle urne così come ipotizza che Conte non voglia farsi da parte. La soluzione potrebbe essere quella che vede scendere in campo i "responsabili". Una eventualità, questa, non gradita dal filosofo. "Un governo con i responsabili è una schifezza. Ma nessuno vuole andare a casa e se Renzi, che ha già detto di volere votare il Recovery, i ristori e lo scostamento di bilancio, non impallinerà il governo nei momenti più delicati magari riusciranno pure ad andare avanti".
E di questo se ne avvantaggerà Conte che difficilmente, secondo Cacciari, si dimetterà. Perchè se lo facesse scomparirebbe dalla scena politica. "Prima di diventare Presidente del Consiglio non era nulla. Mica era Draghi o un premio Nobel. Non lo conosceva nessuno. Resterà abbarbicato al suo nuovo potere il più possibile". Nonostante i nomi che circolano sul toto-premier il filosofo si mostra cauto tanto da spiegare di non vedere alternative a Conte. Figure come quelle di Cartabia, Cottarelli, Di Maio e Franceschini, seppur valide, sono gradite da Renzi. Ed è questo il problema: "Ce li vede il Pd e i Cinque Stelle che si mettono d'accordo per farlo felice? E poi perché Conte dovrebbe accettarlo?".
Ma lo scontro tra Renzi e Conte ha rifletti anche internazioni.
Per Cacciari l’Italia sta facendo una figura "oscena, tremenda, imbarazzante" in Europa. "Aspettano da noi un piano per darci miliardi di fondi e noi perdiamo tempo in questo teatrino", ha concluso amaro il professore.
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