Ha pubblicato sui social un video in cui si rasa i capelli, come stanno facendo da giorni in rete molte donne iraniane, che bruciano i loro veli per protesta contro il regime, dopo il caso di Mahsa Amini, la 22enne morta in seguito del suo arresto per non avere indossato correttamente l'hijab. A dimostrazione che stavolta alla ribellione si stanno aggiungendo anche molti uomini arriva anche un noto calciatore iraniano, Zobeir Niknafs (nella foto) dell'Esteghlal di Teheran. La sua iniziativa assume ancora più rilievo se si tiene conto che l'amministratore delegato del club calcistico della capitale, Mostafa Ajorlu, è un ufficiale del Corpo dei Guardiani della Rivoluzione islamica.
Intanto dal mondo si alzano le voci delle cancellerie. Gli Stati Uniti «sono accanto alle donne e cittadini iraniani che chiedono un futuro migliore», ha detto il consigliere nazionale per la Casa Bianca, Jake Sullivan, precidando che la condanna americana non frena il sostegno di Washington al negoziato sul programma nucleare di Teheran. Ma il regime iraniano accusa Washington di appoggiare «i rivoltosi». L'Unione europea definisce «ingiustificabile e inaccettabile» l'«uso diffuso e sproporzionato della forza contro manifestanti non violenti.
E in aiuto degli iraniani arriva pure Elon Musk. Il Ceo di Tesla e SpaceX, Elon Musk, ha annunciato l'attivazione di Starlink per tentare di garantire la connessione internet all'Iran, sullo sfondo delle restrizioni alla Rete imposte dalle autorità per reprimere le proteste in corso nel Paese. E in aiuto degli iraniani arriva pure Elon Musk. Il Ceo di Tesla e SpaceX, Elon Musk, ha annunciato l'attivazione di Starlink per tentare di garantire la connessione internet all'Iran, sullo sfondo delle restrizioni alla Rete imposte dalle autorità per reprimere le proteste in corso nel Paese. Come annunciato dallo stesso Musk all'autorevole analista iraniano-americano Karim Sadjadpour, «Starlink è attivo in Iran, ma affinchè gli utenti possano utilizzarlo, è necessario avere appositi terminal all'interno del Paese».
Sadjadpour, su Twitter, ha spiegato di aver parlato con Musk il quale ha ammesso di «dubitare che il governo iraniano sosterrà tali terminal». «Ma se qualcuno può portarli all'interno dell'Iran, funzioneranno», ha assicurato il miliardario in prima linea.
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