Calderoli sferza Fico: "Presidente, si svegli! C'è l'ora legale..."

Il senatore della Lega attacca il presidente grillino della Camera: a Montecitorio l'orologio della sala del Mappamondo segna ancora l'ora solare

Calderoli sferza Fico: "Presidente, si svegli! C'è l'ora legale..."

"Fico, svegliati!". Così Roberto Calderoli invita il presidente della Camera dei deputati, Roberto Fico del Movimento 5 Stelle, a "uscire dal letargo", visto che nella sala del Mappamondo di Montecitorio l'orologio alla parete è rimasto indietro, segnando ancora l'ora solare, alle quale abbiamo detto "arrivederci" quasi un mese fa, il 29 marzo.

L'affondo del senatore della Lega arriva via social, sul proprio profilo Facebook, dove l'esponente del Carroccio racconta ai propri follower quanto scoperto in mattinata, essendosi recato a Montecitorio per prendere parte alla commissione di inchiesta sulle banche.

"Stamattina, sono le ore 9.06, sono alla Camera dei Deputati per la seduta della commissione di inchiesta sulle banche nella prestigiosa sala del Mappamondo, dove l'orologio a parete segna ancora l'ora solare ovvero le 8.06! E questa sarebbe una delle nostre massime istituzioni?", attacca il vicepresidente di Palazzo Madama, che nel prosieguo del post – con tanto di selfie con mascherine d'obbligo e di fotografia di orologio a parete – si scaglia allora contro il grillino: "Presidente Fico datti una sveglia! O meglio mettitela una sveglia, ma con l'ora giusta possibilmente...". In effetti, non certo una bella figura da parte delle nostre istituzioni…

Nella giornata di ieri in parlamento dominata dal premier Giuseppe Conte nell'aula del Senato per l'informativa del governo sulla Fase 2 e in vista dell'Eurogruppo di domani – su Mes ed eurobond – Calderoli si è reso protagonista di una stoccata all'esecutivo, ricordando ai colleghi – soprattutto a quelli della maggioranza – come i parlamentari abbiano il dovere costituzionali di venire in aula, nonostante l'emergenza coronavirus.

Intervenendo nell'emiciclo di Palazzo Madama, infatit, il leghista ha dichiarato di non condividere affatto "la lamentela del capogruppo Pd in commissione Affari Costituzionali alla Camera, Stefano Ceccanti, che invoca riforme dei regolamenti parlamentari, sul modello britannico, per consentire la partecipazione dei deputati ai lavori parlamentari attraverso connessioni da remoto o voti a distanza". E su questo versante Calderoli ha chiosato il proprio discorso proponendo di "allargare" l'aula del Senato così da arrivare fino a 320 posti in sicurezza, dopo i 292 già raggiunti: "L'idea dell'aula del Senato allargata, sfruttando gli spazi delle tribune del pubblico e della stampa per consentire la sicurezza e il distanziamento e al tempo stesso una partecipazione ampia e reale dei senatori ai lavori, è stata del sottoscritto. Tutti coloro che invece propongono scorciatoie remote stanno in maniera subdola attaccando la democrazia rappresentativa del Parlamento, rischiando in periodi così difficili di alimentare il fuoco delle polveri dell'antipolitica.

Chi ha voluto candidarsi e fare il parlamentare ora deve venire in Aula e stare al suo posto, facendo il suo lavoro, oltre tutto ben pagato, facendo il suo dovere esattamente come lo stanno facendo i medici e gli infermieri negli ospedali".

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