"Calenda-Renzi? Ininfluenti". Tajani demolisce il terzo polo

La preoccupazione in casa Forza Italia per la nascita del terzo polo è pari a zero, parola di Tajani. Il coordinatore azzurro è tranchant: “Un voto a loro è un voto sprecato”

"Calenda-Renzi? Ininfluenti". Tajani demolisce il terzo polo

La preoccupazione per il terzo polo Renzi-Calenda è pari a zero. Netto, tranchant Antonio Tajani. Dopo mille giravolte, Azione è pronta a inciuciare con Italia Viva, nella speranza di portare via qualche voto a Forza Italia. Ospite di Controcorrente, il coordinatore azzurro non ha utilizzato troppi giri di parole:“Questi matrimoni si sa quando iniziano ma non si sa quando finiscono. Quello al terzo polo è un voto inutile. E’ terzo perché arriverà terzo, dopo il centrodestra e la sinistra”.

Tajani non ha dubbi, il terzo polo sarà ininfluente al voto del 25 settembre: ogni preferenza destinata a Calenda e a Renzi sarà semplicemente sprecata. Il vicepresidente del Partito Popolare Europeo ha tenuto a precisare: “Chi vuole veramente una posizione moderata al governo, deve scegliere chi è moderato all’interno della forza che vincerà, cioè Forza Italia. Noi non siamo di centro perchè ci serve una poltrona in Parlamento, ma perché è la nostra storia, è la nostra identità”.

Una posizione netta, limpida, cristallina. Come è terso il parere su una possibile alleanza post-voto con il terzo polo, è inimmaginabile stringere accordi con un politico come Calenda: “Non è possibile allearsi con una persona litigiosa come Calenda: litiga con tutti, insulta tutti, non sa da che parte sta. L’Italia ha bisogno di persone serie, credibili e affidabili. Se uno prende un impegno e non lo mantiene con l’alleato, può prendere un impegno con i cittadini italiani e mantenerlo?”.

Tajani si è poi soffermato sullo scontro vibrante tra Letta e Meloni, il braccio destro del Cavaliere ha lanciato una frecciatina al segretario dem: “Lui si è alleato con Fratoianni che di fatto ha votato contro la Nato qualche giorno fa. È alleato con una sinistra molto, molto sinistra”. A proposito di Berlusconi, Tajani si è detto entusiasta della sua candidatura a Palazzo Madama dopo il vergognoso episodio di nove anni fa: “Io credo che un grande leader come Berlusconi debba sedere in Senato. Abbiamo detto che non poteva non candidarsi, l’abbiamo bombardato (ride, ndr). Non abbiamo mai parlato della presidenza del Senato, è venuta fuori per una battuta durante una cena, ma lui non ci ha mai pensato. Lui deve tornare in Senato dopo essere stato espulso ingiustamente. È stata una vergogna”.

Mentre a sinistra si parla solo di poltrone, il centrodestra è al lavoro sul programma e uno dei cavalli di battaglia è sicuramente la flat tax.

Tajani ha rimarcato che FI ritiene che la percentuale al 23% sia fattibile: “Sappiamo dove andare a trovare le coperture ad esempio ridisegnando tutte le politiche di assistenza sociale. Vogliamo che lo Stato aiuti chi ha bisogno, ma chi deve andare a lavorare deve andare a lavorare. Il reddito di cittadinanza, anche se il nome non mi piace, deve andare a chi ne ha davvero bisogno”.

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