Con l’elezione nella serata di mercoledì dei componenti degli uffici di Presidenza le nuove Camere sono nel pieno delle funzioni. Questo significa che già da domani mattina possono partire le consultazioni al Colle. E, infatti, appena il presidente del Senato Ignazio La Russa finisce di leggere i nomi degli eletti arriva la nota dell’ufficio stampa del Quirinale con il calendario. Si parte domani con la chiamata del Capo dello Stato al presidente emerito Giorgio Napolitano. Poi a partire dalle 10 Sergio Mattarella riceverà i presidenti di Senato e Camera e a partire dalle 12 i gruppi parlamentari. Si comincia dalle Autonomie, per finire nel pomeriggio con Azione e Italia Viva, Movimento 5 Stelle e Pd.
Venerdì mattina sarà la volta del centrodestra che si presenterà in un’unica delegazione con FdI, Lega, Forza Italia e Noi Moderati, alle 10.30. Qualcuno in giornata azzarda già una data per il giuramento del nuovo governo. Il capogruppo di Fratelli d’Italia, Francesco Lollobrigida, scommette che entro martedì prossimo si possa votare la fiducia, mentre Matteo Salvini, in una diretta sui social dice che l’esecutivo nascerà "probabilmente nel fine settimana". "I tempi li detterà il Presidente della Repubblica ma, fra sabato, domenica e lunedì il giuramento dei Ministri sarà realtà", si sbilancia il leader leghista, che oggi ha visto Silvio Berlusconi a pranzo a Villa Grande e assicura di essere in contatto con tutti gli alleati.
Il voto è filato liscio sia alla Camera che al Senato. I nomi di vicepresidenti, questori e segretari in quota centrodestra sono stati decisi stamattina in una riunione dei capigruppo di Lega, FdI e Forza Italia negli uffici del partito di Giorgia Meloni alla Camera. A Montecitorio, come previsto, sono stati eletti vicepresidenti Fabio Rampelli con 231 voti e Giorgio Mulè con 217. Per l’opposizione Anna Ascani, in quota Pd, con 138 preferenze, e Sergio Costa, del M5S, con 118. I nomi scelti dalla maggioranza per i questori sono quelli che circolavano in mattinata: Paolo Trancassini, questore anziano, di FdI, e Alessandro Benvenuto, della Lega. Il terzo è il pentastellato Filippo Scerra. I segretari sono Fabrizio Cecchetti, Chiara Colosimo, Giovanni Donzelli, Riccardo Zucconi, Anna Patriarca, Gilda Sportiello, Roberto Traversi e Chiara Braga. Alla Camera hanno votato tutti i 367 deputati presenti. I voti persi sono stati 6, le schede bianche quattro e una nulla.
Anche al Senato non ci sono state sorprese: ad essere eletti vicepresidenti sono stati il sottosegretario all’Agricoltura uscente Gian Marco Centinaio, della Lega, con 108 voti, il senatore azzurro Maurizio Gasparri con 90 voti, la senatrice Dem Anna Rossomando, con 63 voti e Mariolina Castellone, del M5S, con 68 voti. I questori sono invece Gaetano Nastri, di Fratelli d’Italia, eletto con 110 voti, Antonio De Poli, Noi Moderati, con 105 voti e il senatore Pd Marco Meloni, con 71 voti per l’opposizione. I votanti sono stati 181 su 182. Gli otto senatori segretari eletti sono stati invece Antonio Iannone, di FdI, con 89 voti, Erika Stefani, della Lega, 88 voti, Marco Silvestroni, Forza Italia, 87, Andrea Paganella, Lega e Gianpietro Maffoni di FdI, entrambi con 85 voti, e per la minoranza Pietro Lorefice (M5s), Marco Croatti (M5s) e Valeria Valente (Pd), tutti con 68 voti.
Non ci sono rappresentanti del Terzo Polo e Autonomie che non hanno partecipato al voto. Da giorni Calenda e Renzi denunciano l'esistenza di un accordo per la "spartizione" delle poltrone tra Pd e M5S. Dal Nazareno ribattono che non c'è nessun accordo e che a prevalere è la logica del peso dei gruppi parlamentari. Ma nel corso della giornata le accuse reciproche si sono sprecate. Nel pomeriggio, al termine della conferenza dei capigruppo, si è appreso che il regolamento del Senato verrà "modificato per ripristinanare l'articolo abrogato alla fine della scorsa legislatura che prevedeva la presenza di tutti i gruppi nell'ufficio di presidenza", per far sì che anche i membri delle due formazioni escluse possano essere rappresentati.
"Saluto con l'emozione e il carico di responsabilità che trasmette l'aula della Camera dei Deputati l'elezione a vicepresidente dell'assemblea di Montecitorio. È per me un grandissimo onore essere stato chiamato a ricoprire un ruolo così delicato per le istituzioni. Ringrazio il presidente Silvio Berlusconi per la fiducia e i deputati di ogni schieramento che, assicuro, troveranno in me equilibrio e rigore nella gestione di questo compito. Lo farò al meglio delle mie capacità avendo come unico riferimento il rispetto del regolamento", ha detto il deputato di Forza Italia, Giorgio Mulè dopo la conferma della sua elezione.
A congratularsi con lui e con Maurizio Gasparri, eletto vicepresidente del Senato, è la capogruppo a Palazzo Madama, Licia Ronzulli.
"Si tratta - sottolinea in una nota - di un importante riconoscimento che premia esperienza, professionalità e competenza. Entrambi sapranno certamente esercitare al meglio questo importante e prestigioso incarico e rappresentare nella maniera più adeguata due istituzioni cardine della nostra democrazia".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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