Caos M5s, la clamorosa mossa di Di Maio per placare le rivolte interne

Il capo politico del M5s Luigi Di Maio starebbe studiando l’ipotesi di separarsi dalla gestione del “Blog delle stelle” per allontanare i sospetti di conflitto d'interessi

Caos M5s, la clamorosa mossa di Di Maio per placare le rivolte interne

Luigi Di Maio non ha voglia di alzare bandiera bianca e, pur di difendere il suo ruolo all’interno del M5s, sta studiando una mossa clamorosa che potrebbe cambiare gli equilibri nel mondo pentastellato.

Secondo quanto riporta Il Messaggero, il ministro degli Esteri sarebbe pronto a marcarsi dalla Casaleggio Associati, arrivando ad un clamoroso divorzio nella gestione del “Blog delle stelle”.

L’obiettivo di Di Maio sarebbe quello di rendersi autonomo sul web così da scrollarsi di dosso tutti i sospetti di conflitto d'interessi che spesso saltano fuori quando si parla della società privata di consulenza. I parlamentari e i ministri vicini al capo politico del M5s ricordano allo stesso Giggino gli ultimi casi che hanno creato scompiglio interno tra cui la nomina avvenuta lo scorso dicembre di Enrica Sabatini, socia di Rousseau, nel team del futuro con il ruolo di responsabile dell'organizzazione. In quell’occasione Davide Casaleggio, figlio di Gianroberto, ha avuto la meglio mentre Di Maio fu pesantemente attaccato per aver scelto una dirigente “poco riconosciuta dalla base”.

La rivolta del mondo pentastellato contro la piattaforma Rousseau è sempre più forte. Basti pensare al documento dei senatori 5s presentato all’assemblea congiunta dei gruppi parlamentari lo scorso giovedì: oltre a chiedere la suddivisione dei ruoli di partito da quelli di governo, nel testo si critica il sistema Rousseau, dalla quota fissa di 300 euro al mese che devono versare i parlamentari fino all' obbligo anche per il personale tecnico-amministrativo dei gruppi di essere iscritti alla piattaforma. Un attacco frontale che fino a qualche mese fa era difficile da ipotizzare. Un primo segnale in questa direzione è già arrivato: i disavanzi delle restituzioni non andranno più all'associazione.

Ma staccarsi dalla Casaleggio Associati potrebbe non bastare a Di Maio a salvarsi. Il malcontento in casa M5s, per un motivo o per un altro, è sempre più palpabile e gli addii non sono più casi isolati legati a singoli parlamentari. Nelle scorse ore, poi, a gettare ulteriore scompiglio nel campo pentastellato ci ha pensato il senatore Gianluigi Paragone, espulso pochi giorni fa dal MoVimento, che ha annunciato di avere l’intenzione di fare un qualcosa con Alessandro Di Battista, magari in ambito culturale. Un modo, questo, per ricompattare l'area dei grillini ortodossi e anti-sistema delusi dall’indirizzo politico seguito soprattutto in questi ultimi mesi dal M5s.

Per evitare ulteriori fratture nel mondo pentastellato e conservare il suo ruolo di capo politico Di Maio punta ad allargare la gestione del Movimento. Per fare ciò sta provando anche a coinvolgere figure di primo piano del M5s come il sindaco di Torino Chiara Appendino e il presidente della Camera Roberto Fico.

Ma il piano potrebbe essere complicato dal risultato del voto alle Regionali in Emilia-Romagna e Calabria del 26 gennaio.

Il M5s si presenta con propri candidati: una vittoria è estremamente difficile. L’obiettivo è quello di ottenere una buona affermazione, anche se di numeri ufficiali non si parla. In caso contrario,è facile ipotizzare nuovi violente e catastrofici scossoni nel MoVimento.

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