Vittoria di Berlusconi: il centro destra uinito approva il bilancio. "Aiutiamo l'Italia con Salvini e Meloni"

Il Cavaliere gongola: "Il governo ha recepito le nostre proposte e il Parlamento ha scritto una pagina positiva: oggi è un primo passo ma la strada è giusta. Collaborazione istituzionale secondo l'appello del capo dello Stato"

Vittoria di Berlusconi: il centro destra uinito approva il bilancio. "Aiutiamo l'Italia con Salvini e Meloni"

Alla fine della storia, non è stata Forza Italia a farsi schiacciare dai sovranisti, ma Lega e Fratelli d'Italia a diventare più moderati. Almeno sul voto sullo scostamento di bilancio, Silvio Berlusconi impone la sua linea per il si a tutto il centrodestra, mentre Matteo Salvini e Giorgia Meloni puntavano all'astensione.

«L'intero Parlamento - commenta il leader azzurro-ha scritto una pagina positiva, maggioranza e opposizione insieme hanno dato risposte concrete, di fronte all'emergenza Covid. Le proposte di Fi sono state recepite dal governo e votate praticamente all'unanimità. Siamo un'opposizione che nelle emergenze mette l'interesse della Nazione davanti a tutto».

È una lunga giornata quella che si conclude alla Camera con 552 voti a favore su 558 presenti, con solo 6 astensioni e nessun contrario e, al Senato, con 278 si, 4 astenuti e 4 contrari. Una giornata preparata personalmente dal Cavaliere, che nelle ultime ore, si è dato un gran daffare e ha parlato al telefono almeno 4 volte con i leader di Lega e FdI. Molto hanno fatto anche i «pontieri» azzurri per il dialogo con la maggioranza, a cominciare dal vicepresidente Antonio Tajani e dal superconsigliere Gianni Letta. Licia Ronzulli, Anna Maria Bernini, Renato Schifani, hanno tessuto la trama con alleati e giallorossi. Ed è stato «non facile» il lavoro dei tecnici di Fi, Renato Brunetta e Gilberto Pichetto, nel team con i colleghi di Lega e FdI, per tutta la notte fino alle 7 di ieri, limando il testo delle proposte comuni al governo, in modo che fossero accettabili (il Capitano voleva tagli a Irap e Iva, non compatibili con gli 8 miliardi di scostamento).

Il Cavaliere, quando ha visto approvate dalla maggioranza tutte le richieste di Fi condivise dal centrodestra per tutelare autonomi e professionisti e il cosiddetto semestre bianco, non ha aspettato gli alleati e ha annunciato il voto favorevole prima della discussione in aula a Montecitorio, in collegamento con i deputati azzurri. «Lui ha fatto la lepre e si è fatto a inseguire, sicuro che nessuno avrebbe spaccato la coalizione», sorride uno dei big più vicini al leader. Salvini e Meloni, dunque, sono stati presi in contropiede e qualche nervosismo c'è stato. Ma poi, come prevedeva il Cav, si sono fatti «responsabili». In serata l'ex premier li ringrazia per il «fattivo contributo al comportamento unitario del centrodestra».

Capolavoro diplomatico, quello di Berlusconi, che gli ha restituito centralità sulla scena politica e nel centrodestra e che, al di là di questo voto, dimostra che l'opposizione compatta può collaborare con il governo nella grave emergenza Covid, senza sospetti di inciuci e strane manovre. «Il sì allo scostamento di bilancio - annuncia Antonio Tajani alla conferenza stampa con Meloni e Salvini- non ha nulla a che vedere col governo. Siamo diversi e alternativi, questa volta abbiamo fatto prevalere gli interessi degli italiani. Il centrodestra unito voterà a favore dello scostamento di bilancio». In questo senso lo stesso Berlusconi si era impegnato con il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, che aveva definito «positive» le proposte di Fi. Il difficile era tenere unito il centrodestra e rispettare la parola data. Impresa riuscita, che fa entrare il Cav nella partita del Quirinale. «Con questo voto -sottolinea la capogruppo alla Camera, Mariastella Gelmini-il Paese fa uno scatto avanti nel senso della coesione richiesta dal presidente della Repubblica. È il frutto della lungimiranza di Berlusconi, che ha fatto appello alle forze politiche».

A questo punto, il Cav conta di aver ricompattato, oltre che la coalizione («I rapporti tra Fi e gli alleati sono e saranno sempre improntati al massimo rispetto e alla massima lealtà»), anche le diverse anime del partito, superando resistenze interne che spingevano per lo smarcamento dal Capitano. Nell'aula di Montecitorio Brunetta, uno dei più antisalviniani, dichiara: «Si sta aprendo una nuova fase di ascolto e condivisione, su fisco, non garantiti, partite Iva, imprese. Su Berlusconi, per il suo grande senso di responsabilità. Auspico che tutto il centrodestra dica di sì a questa apertura».

La prossima partita sarà sul Mes e lì sarà un altro discorso: la spaccatura nella maggioranza tra Pd e M5S si ripete nell'opposizione, con Fi favorevole, Lega e Fdi contrari. Mentre sulla manovra, con una probabile fiducia, non è prevedibile un voto favorevole dell'opposizione.

Più lontano, per i rinvii della maggioranza, il confronto sulla riforma elettorale con i giallorossi sul proporzionale e la minoranza sul maggioritario, anche se gli azzurri non sono convinti. In primavera, il voto amministrativo nelle grandi città e sulle candidature il centrodestra sta superando le divisioni, come per Guido Bertolaso per Roma.

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