Sono 30mila le segnalazioni di reazioni avverse nel secondo Rapporto di farmacovigilanza sui vaccini Covid19 elaborato dall'Agenzia italiana del farmaco. Nel 93,6 per cento dei casi si tratta di eventi non gravi. Le reazioni più segnalate per tutti e tre i vaccini (Pfizer, Moderna e AstraZeneca), sono febbre, cefalea, dolori muscolari e articolari, dolore in sede di iniezione, brividi e nausea. Le segnalazioni gravi, per le quali è ancora in corso la valutazione del nesso causale con le vaccinazioni, sono il 6,1 per cento del totale. Le segnalazioni riguardano soprattutto il vaccino Pfizer/BionTech Comirnaty (96%), che è stato il più utilizzato. In misura molto più ridotta Moderna (1%) e AstraZeneca (3%).
Su un totale di 4.118.277 dosi somministrate per tutti i vaccini, le segnalazioni sono state in tutto 30.015 con un tasso di segnalazione di 729 ogni 100mila dosi. Quindi in confronto con il primo report il tasso di segnalazione sale, passando da 469 a 729 ogni 100 mila.
Si tratta di un'incidenza più alta rispetto a quella osservata in passato ad esempio per i vaccini antinfluenzali. Si fa però notare che l'attenzione su questa vaccinazione è stata più alta. L'età media è di 46 anni coerente con l'età media dei vaccinati, in gran parte operatori sanitari.
Sono state pubblicate in Gazzetta Ufficiale le note dell'Aifa per la somministrazione degli anticorpi monoclonali
della Eli Lilly ai pazienti Covid. Raccomandato il trattamento in strutture sanitarie in grado di intervenire su eventuali reazioni avverse gravi. Il trattamento va effettuato non oltre i dieci giorni dall'inizio dei sintomi.
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