La frase che fa tremare Conte: ​"Così cade tutto il governo..."

Intervistato da "La Stampa", il governatore del Piemonte fa una disamina generale della situazione attuale. A suo dire, l'esecutivo potrebbe crollare proprio a causa dei ritardi e della caotica organizzazione della ripresa delle scuole

La frase che fa tremare Conte: ​"Così cade tutto il governo..."

È un periodo davvero molto difficile per l'attuale governo, che per ternersi ancora in piedi è costretto a destreggiarsi tra numerosi problemi, dalla riapertura ormai prossima delle scuole fino ad arrivare all'ordinanza del governatore della Sicilia Nello Musumeci ed alla scottante questione migranti. Arriva oggi anche l'attacco del presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio che, intervistato da "La Stampa", non ha perso occasione per dire la sua sull'esecutivo, spiegando come sul tema scuola vi sia ancora una situazione di "totale incertezza". "Dall'istante in cui si è chiuso il vertice tra governo e Regioni non faccio che rispondere a una valanga di telefonate di sindaci allarmati", ha infatti dichiarato il governatore. Ormai manca poco al rientro nelle aule, eppure "a due settimane dal via ci troviamo a brancolare nel buio".

Il premier ed il suo ministro dell'Istruzione Lucia Azzolina sono responsabili dei "gravissimi ritardi nella definizione degli organici. Tutti gli anni le scuole partono con qualche migliaio di insegnanti in meno, ma con la situazione sanitaria attuale non possiamo più permettercelo". Non solo. "Gli accorpamenti per tamponare l'assenza di un docente non sono più ammissibili. E poi c'è il problema dei banchi monoposto: il commissario Arcuri ha assicurato che la prima tranche è partita ma è praticamente impossibile che vengano tutti distribuiti prima della campanella di inizio. Senza contare la questione dei trasporti, su cui il governo continua ad avere idee molto confuse", ha attaccato il presidente Cirio.

Ci sarebbero, tuttavia, delle altre soluzioni, presentate dallo stesso governatore. "Abbiamo lavorato a un documento condiviso che sarà approvato dalla Conferenza delle Regioni. Chiediamo in primo luogo che venga istituita l'obbligatorietà della misurazione della temperatura con i termoscanner all'ingresso delle scuole", ha affermato Cirio. "È un servizio che deve garantire la scuola, anche per questo c'è bisogno urgente di personale". L'utilizzo della mascherina può essere al contrario evitato nei bimbi di 6 anni, se viene rispettato il distanziamento di un metro, ha aggiunto il governatore del Piemonte. "Va invece utilizzata in ingresso e in uscita dalla scuola, quando ci si alza dal proprio posto, negli spazi comuni, a mensa e durante l'intervallo", ha precisato. I trasporti, tuttavia, restano un concreto problema."Stiamo ancora aspettando di sapere se il governo autorizzerà il trasporto a pieno carico e con quali misure di sicurezza", ha spiegato Cirio."La ministra De Micheli dice ora che sta pensando di installare barriere in plexiglass: in quanto tempo conta di adeguare tutti i mezzi? Se invece il governo deciderà di mantenerli a capienza dimezzata, quando farà arrivare alle Regioni le risorse per raddoppiare i bus in circolazione? Al momento non ci è arrivata alcuna risposta".

A preoccupare il presidente di regione non solo la scuola, ma anche la ripresa dei contagi. Attualmente il Piemonte viene considerato a basso rischio, tuttavia "non bisogna abbassare la guardia"."Circa metà dei nuovi positivi sono di importazione, per questo abbiamo attivato controlli a tappeto su chi rientra dai Paesi a rischio. Caselle è stato il primo aeroporto, insieme a quello di Fiumicino, ad attrezzarsi per i test rapidi", ha spiegato il governatore. Grande attenzione anche per gli extracomunitari che si trovano attualmente ospitati nei centri piemontesi, dove si teme lo sviluppo di focolai. Cirio ha spiegato a "La Stampa" di comprendere bene le ragioni che hanno portato Nello Musumeci ad intervenire. "Nei giorni scorsi, quando il governo ha nuovamente inviato contro ogni accordo profughi in Piemonte, mi sono interrogato su quali fossero i miei poteri di ordinanza per bloccare questa situazione", ha ammesso il presidente. "Il governo non può pensare di scaricare sulle regioni e sui loro sistemi sanitari già sotto stress il peso dei suoi errori nella gestione dell'immigrazione clandestina".

Dopo aver dichiarato la propria intenzione di votare "" al referendum per "restituire credibilità alla politica", Cirio ha poi fatto una previsione sul futuro dell'attuale governo: a determinare la sua caduta potrebbe proprio essere la caotica gestione della riapertura delle scuole.

"Credo che la tenuta dell'esecutivo sia minacciata molto più dall'incapacità di gestire una situazione delicata come la riapertura delle scuole", ha infatti dichiarato il presidente del Piemonte. "Detto questo, ho la fortuna di conoscere personalmente tutti i candidati di centrodestra e sono certo che se dovessero vincere l'Italia ne gioverebbe".

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