«Per me e per tutta la dirigenza confederale che mi ha accompagnato negli ultimi anni è un momento in cui andremo a fare sintesi riguardo ad alcuni importanti risultanti raggiunti, e a porre anche le basi del futuro prossimo in ordine al lavoro che ancora ci attende». Francesco Cavallaro, segretario generale della Cisal (Confederazione Italiana Sindacati Autonomi Lavoratori), presenta così al Giornale il congresso federale del sindacato che guida dal 2003 e che si terrà dal 17 al 19 aprile presso il Marriot Park Hotel di Roma.
La Cisal, nata nel 1957, ha un milione e 400mila iscritti ed è molto presente in vari settori: postelegrafonici, trasporti e viabilità, credito e assicurazioni, Reti (energia, gas acqua, elettrico), servizi pubblici (a partire dall'igiene ambientale), chimica, terziario, settore agricolo/forestale, pubblico impiego e pensionati (sono una cinquantina le federazioni aderenti). «Siamo l'unico sindacato che è rappresentativo sia nel lavoro privato che nel pubblico impiego e anche i nostri enti (patronato e caf) sono ormai diffusi e radicati su tutto il territorio nazionale», dichiara con una punta di orgoglio Cavallaro. La Cisal, inoltre, è tra i soci fondatori della Cesi, la Confederazione Europea dei Sindacati Indipendenti con sede a Bruxelles e fa parte del Cnel, il Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro. È presente in Aran (l'Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni) e partecipa ai tavoli istituiti dal governo per il confronto con le parti sociali ).
«Dignità umana e del lavoro» è lo slogan scelto per rappresentare la tre giorni congressuale che avrà come focus principale la persona e il lavoro. «Il valore sociale delle imprese dovrebbe essere misurato per quantità e qualità del lavoro che esse garantiscono e conseguentemente le politiche di intervento a sostegno del mondo imprenditoriale dovrebbero sempre implicare una preventiva verifica di tali fattori (retribuzione, orari, sicurezza, stabilità del posto e benessere interno)», spiega ancora Cavallaro che, per l'occasione, ha invitato i vari leader delle forze politiche di maggioranza e opposizione e i ministri del Governo.
Il segretario generale è altresì convinto che «quel prezioso patrimonio di libertà, del quale il sindacalismo autonomo della Cisal è sempre stato strenuo difensore, diventerà patrimonio di ogni singolo lavoratore, garantendogli da una parte una vera crescita, affrancata da finte tutele, dall'altra la gestione consapevole delle sue uniche e irripetibili abilità professionali». Cavallaro, infine, fa sua la filosofia di Adriano Olivetti «secondo cui si deve pensare la fabbrica per l'uomo e non l'uomo per la fabbrica» e si augura la creazione di un nuovo patto per il lavoro.
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