Cisgiordania, raid di Israele. E Hamas chiama alla lotta

Operazione "Muro di ferro" 9 morti. Netanyahu: "Non è finita". Trump toglie le sanzioni ai coloni, che colpiscono due villaggi. Attacco a Tel Aviv

Cisgiordania, raid di Israele. E Hamas chiama alla lotta
00:00 00:00

A tre giorni dalla fine dei combattimenti nella Striscia, per un fuoco che si è spento temporaneamente con la tregua a Gaza, ce n'è un altro che cova da sempre e si è acceso in Cisgiordania. L'esercito israeliano ha lanciato «Muro di ferro», una delle sue più vaste operazioni a Jenin, e ha colpito dall'alto la città per «annientare» i terroristi palestinesi. Hamas chiama alla «resistenza». Il segretario generale dell'Onu Guterres chiede «massima moderazione» a Jenin. Intanto un terrorista accoltella a Tel Aviv (tre feriti lievi e un passante lo uccide) dopo che i coloni israeliani attaccano, mascherati, con pietre e fuoco, i villaggi palestinesi del West Bank (la Cisgiordania). Poche ore prima Donald Trump aveva revocato le sanzioni americane contro i violenti e il ministro israeliano di ultradestra Smotrich lo aveva ringraziato per l'«incrollabile sostegno», rafforzato dall'ambasciatrice Usa all'Onu, Elise Stefanik, che definisce l'annessione della Cisgiordania «un diritto biblico d'Israele». Per l'Anp quello di Trump è invece «incitamento al crimine».

La tensione è altissima nel West Bank, con il timore di ripercussioni sulla fragile tregua a Gaza. Attraverso i suoi droni-bomba, l'esercito di Israele, con l'intelligence interna dello Shin Bet e la polizia israeliana, ha lanciato ieri a Jenin «Muro di ferro», operazione destinata a durare giorni per distruggere le infrastrutture terroristiche. I blindati dell'Idf hanno chiuso ingresso e uscita dalla città, poi i droni hanno colpito dal cielo. Le vittime sono almeno 9, i feriti una quarantina per i raid nella culla di decine di terroristi, che ospita un campo profughi con 14mila palestinesi. L'azione si somma alla violenza di decine di coloni israeliani, che da lunedì sera incendiano case e auto in due villaggi palestinesi in Cisgiordania, al-Funduq e Jinsafut, e hanno usato spray al peperoncino contro un ufficiale di polizia israeliano, poi arrestato per aver risposto sparando.

L'obiettivo ufficiale dell'operazione militare di Jenin lo spiega Benjamin Netanyahu: «Rafforzare la sicurezza in Giudea e Samaria» (nome storico con cui gli esponenti della destra israeliana chiamano la Cisgiordania con piglio rivendicativo). «Agiamo in modo sistematico e deciso contro l'asse iraniano ovunque si estenda: a Gaza, in Libano, Siria, Yemen, Giudea e Samaria» chiarisce il primo ministro. «E non finisce qui», è la promessa. Questioni di sicurezza interna. «Dobbiamo catturare i terroristi prima che raggiungano i nostri cittadini» ha spiegato il generale Herzi Halevi, capo di Stato maggiore che ieri ha annunciato le dimissioni entro il 6 marzo, dopo aver riconosciuto le responsabilità per il fallimento del 7 ottobre, ma spiegato di aver eliminato 20mila agenti di Hamas a Gaza. La strategia di Netanyahu è militare e politica. Persi tre ministri dell'ultradestra per la tregua nella Striscia, il premier vuole mostrare il pugno di ferro in Cisgiordania e convincere l'oltranzista Smotrich a restare nell'esecutivo, per evitare la crisi, mentre il ministro spinge per riprendere la guerra a Gaza.

L'azione antiterrorismo israeliana e la violenza dei coloni in Cisgiordania gettano però benzina su un fuoco che cova da tempo.

Il West Bank rischia di tornare campo di battaglia aperto contro gli islamisti, a tre giorni dalla sospensione della guerra nella Striscia e in attesa che sabato prossimo a Gaza avvenga il rilascio di altri quattro ostaggi, tutte donne, dopo le tre di inizio tregua. Gli estremisti di Gaza hanno infatti esortato i palestinesi del West Bank a intensificare la resistenza per rispondere all'operazione militare dell'Idf a Jenin. La pace sembra ancora un miraggio.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica