Il compagno Strada è il primo a dire sì alla sinistra di Landini

Il leader di Emergency: "Io ci sono per sostenere un polo di aggregazione impegnato sui diritti, la pace, l’uguaglianza"

Il compagno Strada è il primo a dire sì alla sinistra di Landini

Gino Strada dice sì a Maurizio Landini. "Io ci sono per sostenere un polo di aggregazione impegnato sui diritti, la pace, l’uguaglianza: io ci sono, nel mio piccolo, per quello che posso fare". Con queste parole il leader di Emergency ha risposto, in una diretta telefonica, all’assemblea dei delegati della Fiom all’appello di Landini. "Se molla la Fiom - ha dichiarato Strada - possiamo andare tutti a casa. Stiamo vivendo in un periodo di assoluto smantellamento dei diritti, non solo di civiltà ma di convivenza sociale e del vivere associato. Si sono rotti gli argini, sono saltati i paletti della convivenza sociale. Se ne esce solo se si mettono insieme le forze vive e le persone per bene. Ce ne sono ancora molte ma è sempre più difficile. Vedo una violenza nei rapporti sociali, un’indifferenza più marcata alle sofferenze e alle condizioni di vita delle persone". Strada si è detto quindi orgoglioso di essere un tesserato Fiom: "Sono convinto che la Fiom sia uno dei capisaldi ancora in piedi di rimasugli di democrazia che ci sono rimasti".

Intanto Landini continua a tuonare contro il premier Matteo Renzi. "La partita non è chiusa con la trasformazione in legge dei decreti attuativi del Jobs act: La Fiom andrà avanti con a convinzione che la battaglia "non è persa".

Stiamo facendo sul serio, sappiamo quello che ci giochiamo, le iniziative dei prossimi giorni e la manifestazione del 28 marzo a Roma sono decisive. Stiamo facendo un’operazione decisiva per dire al genio di Firenze: "Stai sereno perché non è finita quì e lo stesso messaggio lo mandiamo alle imprese".

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