Confindustria, ora Orsini serra i ranghi

Dopo la battaglia per la presidenza, ok alla nuova squadra di vertice all'insegna dell'inclusione

Confindustria, ora Orsini serra i ranghi
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«Abbiamo cercato di ricomporre tutte le anime di Confindustria in un modo libero, cercando le competenze ma, soprattutto, formando una squadra che sia vicino al mondo associativo, che sappia lavorare insieme perché oggi abbiamo bisogno di lavorare». Così il presidente designato di Confindustria, Emanuele Orsini, ha presentato ieri in Consiglio generale la sua squadra di presidenza per il quadriennio 2024-2028. La sua proposta è stata approvata con l'84% delle preferenze. Su 132 presenti, 110 hanno votato a favore, i contrari sono stati 9 e 13 le schede bianche. La percentuale di gradimento è sostanzialmente uguale a quella che lo ha indicato alla presidenza (84,9%), tenuto conto che ieri hanno votato 41 elettori in meno rispetto all'elezione decisiva del 4 aprile.

«Abbiamo cercato, come abbiamo dichiarato nella presentazione del programma, di usare tre parole chiave che era quella del dialogo, unità e identità», ha aggiunto Orsini. Tra le principali novità il direttore generale che sarà Maurizio Tarquini, dg di Unindustria (la territoriale di Roma e del Lazio) e con una più che trentennale esperienza all'interno del sistema confindustriale. Nuova anche la vicepresidente con delega al Centro Studi, Lucia Aleotti (Farmindustria), per virare l'analisi macroeconomica verso la componente demografica. Tre i vicepresidenti confermati: Francesco De Santis (Ricerca e Sviluppo), Stefan Pan (Europa) e Maurizio Marchesini che passa al Lavoro dalle Filiere. Oltre ad Aleotti, le new entry sono: Vincenzo Marinese di Confindustria Venezia all'Organizzazione, Natale Mazzuca (Unindustria Calabria) al Mezzogiorno, Marco Nocivelli (Anima Confindustria) alle Politiche industriali, Lara Ponti (Confindustria Novara) alla Transizione, Barbara Cimmino (Confindustria Varese) all'Export, mentre Angelo Camilli (presidente Unindustria) subentrerà a Orsini nella delega al Credito e alla Finanza. Completeranno la squadra i tre vicepresidenti di diritto: Giovanni Baroni (Piccola Industria), Riccardo Di Stefano (Giovani Imprenditori) e Annalisa Sassi (Regioni). Orsini terrà per sé le deleghe a Transizione digitale, Cultura d'impresa e Certezza del diritto.

L'ecumenismo del neopresidente, già visibile nella squadra di vertice, che non premia solo i sostenitori del Nord-Est, di Roma e del Sud, diviene manifesto con la designazione dell'ex candidato presidente Antonio Gozzi come delegato all'autonomia strategica europea, piano Mattei e competitività. Gli altri due special advisor sono Gianfelice Rocca (Assolombarda) per le Life Sciences e Alberto Tripi (Unindustria) per l'intelligenza artificiale. Il nuovo board di Confindustria sarà coadiuvato da cinque delegati del presidente: Leopoldo Destro (Veneto Est) ai Trasporti, alla logistica e all'industria del turismo, Riccardo Di Stefano all'education, Giorgio Marsiaj (Unione Industriali Torino) alla space economy, ad Aurelio Regina (Fondimpresa) andrà la delega all'energia, mentre Mario Zanetti (Confitarma) seguirà l'economia del mare.

«Orsini mi ha chiesto di occuparmi di competitività e autonomia strategica in Europa che sono i temi sollevati dal presidente Draghi negli ultimi giorni, quindi ho dato la mia disponibilità e me ne occuperò con entusiasmo per vincere la battaglia in atto a livello mondiale», ha commentato l'ex sfidante e presidente di Federacciai, Antonio Gozzi. Contento anche Edoardo Garrone, che due settimane fa si ritirò in extremis lasciando campo aperto a Orsini.

Il numero uno di Erg resterà alla presidenza del Sole 24 Ore fino a fine mandato. «Orsini ha presentato una squadra di ampia rappresentanza, libero da ogni condizionamento e indice di un profondo rinnovamento, come mi ero augurato facendo un passo indietro», ha commentato.

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