Con la riedizione del governo Conte in salsa giallorossa, i rapporti tra Roma e Parigi sembrano più distesi che mai. Il segno plastico di questa inversione di rotta è tutto racchiuso in una stretta di mano a Palazzo Chigi. Così Giuseppe Conte ed Emmanuel Macron, che si sono incontrati ieri nella Capitale, sembrano aver messo da parte ogni ruggine nel nome di un presunto rilancio dell’Europa. Il presidente francese ha parlato di “amicizia indistruttibile” con l’Italia e Conte gli ha fatto eco definendo l’atteggiamento della controparte “un’apertura mai avuta prima”.
Un quadretto perfetto e molto distante da quello che si delineava quasi un anno fa. Erano i giorni in cui in Valle di Susa, a Claviere, ultimo avamposto italiano prima del confine francese, un gruppo di migranti veniva scaricato da un’auto della Gendarmerie e invitato a disperdersi nei boschi. Un fatto che l’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini bollò come “un’offesa senza precedenti al nostro Paese”. Qualche mese dopo, invece, destò clamore e indignazione un altro accadimento: l’irruzione dei doganieri francesi nella stazione di Barondecchia. Lì dove operava la Ong "Rainbow for Africa". In quell’occasione i transalpini hanno effettuato dei controlli di polizia non autorizzati su un migrante. Ma che fine hanno fatto le due inchieste nate da questi accadimenti?
È di ieri la notizia che la nostra magistratura ha archiviato l’indagine sui respingimenti illegali di Claviere. E anche il fascicolo riguardante i fatti di Bardonecchia sembra seguirà la stessa sorte. Un tempismo che non è sfuggito a chi all’epoca ci ha messo la faccia per denunciare. Stiamo parlando di Augusta Montaruli e Maurizio Marrone, rispettivamente deputata e capogruppo in Regione Piemonte di Fratelli d’Italia, secondo cui questo sarebbe l’ennesimo schiaffo alla sovranità del Paese. “Proprio nel giorno dell’incontro tra Conte e Macron – denunciano i due – la Procura di Torino annuncia l’archiviazione dei procedimenti penali avviati contro gendarmi e doganieri francesi responsabili di respingimenti illegittimi di immigrati in Italia e operazioni di polizia non autorizzate sul nostro territorio presso la stazione ferroviaria di Bardonecchia”.
Una mossa che, secondo i due, rischia di riportare in auge la prassi del “respingimento selvaggio da parte delle autorità francesi, con immigrati di nuovo abbandonati nei boschi e nelle statali dei paesi italiani di frontiera”.
E per andare a fondo sulla questione, fanno sapere, “presenteremo un’interrogazione parlamentare” e “un ordine del giorno in Consiglio Regionale del Piemonte affinché la Regione presenti formalmente opposizione all’archiviazione, a tutela dei suoi confini per impedire che le montagne piemontesi diventino un campo profughi grazie all’arroganza francese”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.