Così Zaia accontenta ex tosiani e azzurri

Il grande punto interrogativo di Luca Zaia è di colore azzurro e si chiama Forza Italia. Il partito di Silvio Berlusconi ha preso il 6 per cento e 3 consiglieri contro il 43,7 per cento e 24 consiglieri della pattuglia Lega Nord-lista Zaia-Noi Veneto. Aggiungiamo il 2,6 di Fratelli d'Italia (1 seggio). Il governatore vorrebbe lasciare le briciole agli alleati evitando però il rischio di ritorsioni. Senza gli azzurri la gioiosa macchina da guerra padana ha 24 consiglieri su 49.

Inevitabile concedere agli alleati qualcosa in più rispetto al loro effettivo peso elettorale. Ma Zaia non vuole: anche gli alleati dovrebbero piegarsi alla linea dura ribadita l'altra sera alla riunione dei neoeletti leghisti con i segretari provinciali. «Non voglio liberi pensatori – ha ripetuto Zaia - Se qualcuno pensa di essere troppo intelligente per adeguarsi, quella è la porta».

La giunta è il primo banco di prova in cui mostrare quanto funzionerà il nuovo corso tutto efficienza e coesione.

Quanto e cosa dare agli alleati? Zaia vorrebbe cavarsela concedendo un assessorato «pesante» a Elena Donazzan, assessore uscente al Lavoro, mentre Sergio Berlato (Fdi) recordman delle preferenze ha già chiesto la delega alla Caccia. Ma FI e FdI pretendono anche la presidenza del consiglio regionale per Massimo Giorgetti e la vicepresidenza della giunta, incarichi destinati al principale alleato. Il governatore è d'accordo sul metodo, ma ritiene che il secondo partito della coalizione, dietro la lista Zaia, sia la Lega Nord.

L'altro nodo da sciogliere è la rappresentanza delle diverse anime del Carroccio. Sono da accontentare gli storici, i fedelissimi, gli uscenti e gli ex tosiani che non hanno seguito il sindaco di Verona. In giunta deve poi esserci un'adeguata rappresentanza femminile e di assessori esterni. Tra gli esterni è sicuro un posto per il trevigiano Federico Caner, capogruppo uscente.

Nel totogiunta si fanno i nomi di Giampiero Possamai, trevigiano molto vicino a Zaia, del bellunese Giampaolo Bottacin e dell'ex sindaco di Jesolo Francesco Calzavara. Una delega importante andrà a Roberto Ciambetti, che aveva il Bilancio e forse avrà la Sanità che rappresenta il 75 per cento del budget regionale: nella precedente legislatura era in mano al veronese Luca Coletto, ex tosiano, al quale bisognerà trovare una collocazione adeguata.

E le donne? Con la Donazzan appaiono favorite Manuela Lanzarin (Vicenza) e Silvia Rizzotto, ex sindaco di Altivole (Treviso), paese ad altissima concentrazione di immigrati cinesi.

Zaia dice di voler procedere in assoluta autonomia, senza guardare alle appartenenze ma soltanto alle capacità. Ultimo dubbio: gruppo unico tra Lega e lista Zaia o no? Sarebbe un segno di coesione, ma due gruppi uguale doppie poltrone e doppi contributi. Una cuccagna.

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