È arrivato in aula sul filo del gong, tanto che c’è voluto l’intervento della moviola per convalidare il suo voto, ma alla fine il senatore espulso dal M5S, Alfonso Ciampolillo, detto Lello, è riuscito a salvare in extremis il governo Conte. Fino a poche ore prima dell’inizio del voto in Senato era tra gli indecisi. Poi si è precipitato in aula alle 22.14, un minuto prima che la presidente, Elisabetta Alberti Casellati, dichiarasse chiusa la seconda chiama per accordare la fiducia al premier.
Raggiunto al telefono dall’Adnkronos, il senatore pugliese nega che gli sia stata promessa una poltrona. "Ho votato nell'interesse di tutti gli elettori e della nostra bellissima nazione che deve rialzarsi quanto prima", assicura. Anche se, ai microfoni del Corriere della Sera, appena uscito dall’aula di Palazzo Madama, aveva detto di non disdegnare un posto al ministero dell’Agricoltura. "In un momento così critico per il Paese – ha aggiunto - ritengo necessario porre l'interesse comune della davanti ai singoli interessi di partito".
"Aprire una crisi di governo nell'attuale condizione di emergenza sanitaria, economica, sociale, significherebbe – secondo Ciampolillo - solamente aggravare una situazione già compromessa con ulteriori ripercussioni sulla popolazione già stremata". "Il Paese ha bisogno di un governo e non di sceneggiate da Prima Repubblica", dice. Eppure il senatore barese, espulso un anno fa dal Movimento assieme ad altri cinque parlamentari per non aver rendicontato e restituito le eccedenze del proprio stipendio da senatore, non è mai stato clemente con il governo dell’avvocato del popolo.
La sua pagina Facebook è un tripudio di post che fanno l’occhiolino a No Vax e No Mask. Supporter del "veganesimo" lo scorso ottobre se la prendeva con gli "onnivori con le difese immunitarie impazzite": "mangiano animali morti in decomposizione e latte destinato ai vitelli, poi dormono con la mascherina". "Per questo – continua il post - passano la vita ad ammalarsi". Per proteggersi dal Covid proponeva, invece, il ricorso alla Cannabis. Da sempre sostenitore della legalizzazione delle droghe leggere nel febbraio del 2020, quando il virus iniziava ad affacciarsi nella nostra Penisola, aveva scritto una lettera al ministro della Salute, Roberto Speranza, "per suggerire il fiore di Cannabis terapeutica quale possibile antidoto al Coronavirus".
"La vaporizzazione del fiore di cannabis terapeutica ha già dato effetti straordinariamente positivi per i problemi dell'apparato respiratorio di pazienti terminali", scriveva Ciampolillo, suggerendo di utilizzare il rimedio sui pazienti anziani "che, a causa degli effetti della polmonite, sono i più esposti al rischio di perdere la vita". In questo modo, assicurava, "sarà più agevole assicurare la guarigione e ricondurre nella normalità questo virus". Ma le sue richieste sulla cannabis terapeutica in questi anni sono state inascoltate, ha denunciato l’ex grillino eletto a palazzo Madama per la prima volta nel febbraio del 2013.
Non è l’unica critica che muove al governo Conte. Scettico sull’efficacia del vaccino - "Sono favorevole al vaccino obbligatorio per chi lo propone e per i congiunti del proponente", scrive nell’ultimo post pubblicato sulla sua pagina social commentando una dichiarazione di Di Maio -, sull’utilizzo delle mascherine all’aperto, sulla reale portata dell’epidemia di Covid, e pure sull’operato dell’ex ministra dell’Agricoltura Teresa Bellanova sul dossier della Xylella.
Per evitare l’abbattimento degli ulivi, come ricorda il Corriere della Sera, proponeva l’utilizzo di "onde elettromagnetiche e saponi naturali" e accusava il premier e il M5S di aver abbandonato tutte le battaglie simbolo in Puglia come quella contro la TAP, sull’Ilva e per l’acquedotto pugliese.
Ieri le polemiche sono state messe da parte. Ma il suo profilo Facebook è stato invaso da decine di haters. "Hai mantenuto in vita un governo in coma", scrive un utente. "Ci ricorderemo di te – si legge nel commento successivo – alle prossime elezioni".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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