Il caso della nave "Diciotti" sta mettendo in serie difficoltà i rapporti tra Lega e M5S ma soprattutto la sopravvivenza stessa del governo. Da oggi il M5s si trova davanti a un bivio: tradire l'alleato Matteo Salvini votando insieme al Pd l’autorizzazione a procedere chiesta dal tribunale di Catania oppure negarla tradendo così la sua "anima giustizialista"?
Se da un lato Matteo Salvini, dalle pagine del Corriere della Sera, ha annunciato il suo dietrofront, dall'altro sembra non volersi tirare indietro di fronte a una battaglia come questa e la prossima settimana andrà in Senato a dare la sua versione dei fatti nella giunta per le Immunità presieduta da Maurizio Gasparri il quale stamane presenta la sua relazione sul caso. Seguiranno, poi, spiega il Corriere, due settimane di dibattito durante le quali diventerà determinante la posizione che assumeranno i 7 commissari grillini. A favore dell'autorizzazione si sono schierati il Pd, LeU e l'ex m5s Gregorio De Falco, mentre i leghisti, ovviamente contrari, restano alla finestra. "No comment. Mi guardo bene dal mettere bocca in casa d’altri", ha detto il capogruppo Simone Pillon. Il futuro politico di Salvini è quindi nelle mani di Mario Michele Giarrusso, il capogruppo grillino in giunta noto per le sue posizioni giustizialiste così come gli altri commissari pentastellati.
Quale sarebbe dunque la soluzione per il M5S? Concedere in giunta l'autorizzazione a procedere ma lasciare che l'Aula del Senato dipani la matassa con un voto che dovrebbe celebrarsi a ridosso delle Europee anche se, in caso di via libera, Palazzo Madama potrebbe non doversi pronunciare (a meno che non venga presentato un ordine del giorno contrario).- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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