Il narcisismo va veloce e furioso e travolge tutto quello che incontra; senza innocenza semina morte. Casal Palocco è un non luogo in una città immortale dove di solito si va per dormire. Un tempo qui c'era l'agro romano, ora ci sono le ville. Sulla Lamborghini Urus ci sono cinque ragazzi che non dormono da troppe ore. Stanno girando tra Ostia e l'Infernetto con le telecamere del telefonino nel cervello. La vita è rappresentazione. Se gli chiedi che cosa fanno rispondono che si fanno seguire. Influencer? Youtuber? Sono battesimi che non indicano nulla. Sulla rete si fanno conoscere come The Borderline. Quello che conta per loro è il numero, più di mezzo milione di follower. Si considerano professionisti delle sfide estreme. Tutto quello che fanno viene ripreso. L'ultimo video è di cinque giorni prima: 24 ore su una mini zattera in mezzo al lago di Albano. Questa volta hanno promesso di guidare per 50 ore senza mai fermarsi. Si ispirano a MrBeast, un venticinquenne americano celebre per le sue stronzate fuori dal comune. Il loro motto è: «Non siamo ricchi ma ci piace spendere per farvi divertire». La Lamborghini è stata noleggiata il giorno prima. Le strade di Casal Palocco portano i nomi di filosofi antichi. Via Aristonico d'Alessandria incrocia proprio a metà via Menippo e scorre parallela con Archelao di Mileto. Tre personaggi che a molti non dicono niente: un filologo innamorato di Pindaro, un ex schiavo cinico e un allievo di Anassagora che poneva al principio di tutte le cose un soffio chiamato intelletto. È in questo triangolo che cinque maledetti ragazzi vanno incontro alla tragedia, che spezza il loro destino e disintegra il futuro di una madre, di un figlio e di una figlia. Stanno viaggiando su una Smart, nel momento e nel posto sbagliato. La Lamborghini di cinque vite borderline li travolge. Il bambino di cinque anni muore, la sorellina di tre si salva per poco, la mamma non sarà mai più la stessa.
Non servono prediche, perché i fatti raccontano tutto. Non c'è un rimedio facile al tempo che stiamo vivendo. L'unica possibilità, per tutti, è cercare di riaprire quello spazio che c'è tra la realtà e la finzione. Ormai sta diventando una linea indistinta, confusa, sovrapposta. Non c'è più confine. Il reale è virtuale e viceversa.
Ci vorrebbe un anello magico che svela l'irrealtà della magia, che separa il qui e adesso da quello che appare. Questo anello si trova nei mondi che stiamo sotterrando. Pietà per chi ne paga il conto. La vita è uno spettacolo di arte varia di gente annoiata di te.
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