
Un serrato botta e risposta a distanza quello tra il presidente degli Stati Uniti e i giudici, entrambi asserragliati su posizioni inconciliabili su più argomenti. Come se quella di ieri non fosse stata una giornata già abbastanza delicata (per usare un eufemismo), il tycoon si è mosso anche su fronti interni, per litigare con i giudici americani a distanza.
Donald Trump ha infatti attaccato il giudice che ha sospeso le deportazioni dei membri di Tren De Aragua, una gang venezuelana designata dagli Usa come organizzazione terroristica, invocando i poteri di guerra dell'Alien Enemies Act del 1798 e lo accusa di volersi sostituire al presidente, sostenendo che dovrebbe essere messo sotto impeachment.
«Questo giudice pazzo della sinistra radicale, un piantagrane e agitatore che è stato purtroppo nominato da Barack Hussein Obama, non è stato eletto presidente - non ha vinto il voto popolare (di molto!), non ha vinto tutti e sette gli stati in bilico, non ha vinto 2.750 contee contro 525, non ha vinto niente!», scrive il tycoon su Truth.
E prosegue: «Io ho vinto per molte ragioni, con un mandato travolgente, ma combattere l'immigrazione illegale potrebbe essere stata la ragione numero uno di questa vittoria storica. Sto solo facendo quello che gli elettori volevano che facessi. Questo giudice, come molti dei giudici corrotti davanti ai quali sono costretto a comparire, dovrebbe essere messo sotto impeachment!!! Non vogliamo criminali feroci, violenti e squilibrati, molti dei quali assassini fuori di testa, nel nostro paese. Rendiamo l'America di nuovo grande!!!».
Le reazioni non si sono fatte attendere. E poco dopo è intervenuto nientemeno che il presidente della Corte Suprema John Roberts (si tratta di un raro intervento del giudice conservatore, nominato da George Bush) che ha criticato in un'insolita dichiarazione la retorica di Trump contro il giudice federale, di cui ha chiesto l'impeachment. «Per più di due secoli, è stato stabilito che l'impeachment non è una risposta appropriata al disaccordo su una decisione giudiziaria», ha dichiarato John Roberts riferendosi all'attacco del presidente al giudice James Boasberg che ha sospeso le deportazioni dei membri di Tren De Aragua.
Ma non è stata l'unica divergenza tra Trump e i giudici. Sempre ieri, l'amministrazione Trump è stata costretta a fare marcia indietro e a reintegrare almeno 24.000 dipendenti federali in prova licenziati nel tentativo del presidente di ridurre l'apparato governativo. È quanto ha scritto il Washington Post citando i documenti depositati in uno dei due casi in cui un giudice federale ha dichiarato illegali i licenziamenti.
Gli atti depositati alla corte del Maryland riguardano diciotto agenzie. La maggior parte dei dipendenti reintegrati è stata messa in congedo amministrativo retribuito. Altri sono stati invece reintegrati completamente con stipendio.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.